Investing.com - Il prezzo del rame scende questo martedì tra i timori per un default sui bond nel settore immobiliare cinese.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a maggio ha toccato il minimo della seduta di 2,706 dollari la libbra, il minimo dal 15 aprile, prima di attestarsi a 2,726 dollari negli scambi della mattinata europea, in calo di 0,6 centesimi, o dello 0,24%.
Supporto a 2,668 dollari, il minimo dal 15 aprile e resistenza a 2,829 dollari, il massimo dal 20 aprile.
La Kaisa Group Holdings di Shenzhen è il primo gruppo immobiliare cinese a riportare un default sui bond in dollari dopo aver confermato ieri il mancato pagamento di due bond senior.
La preoccupazione per i default dei bond del paese ha scatenato i timori che gli accordi finanziari, che vincolano grandi quantità di rame, possano saltare.
Un indebolimento del settore immobiliare infatti non pesa solo sulla richiesta di rame come materiale edile, ma riduce anche la richiesta da parte del settore degli elettrodomestici.
Ieri il rame è crollato di 4,1 centesimi, o dell’1,5% a 2,732 dollari, dal momento che è diminuito l’impatto positivo della decisione della banca cinese di tagliare il coefficiente di riserva obbligatorio.
La Banca Popolare Cinese ha infatti annunciato di aver abbassato il coefficiente di riserva obbligatorio al 18,5% dal 19,5% per incoraggiare i prestiti e sostenere l’attività economica.
La decisione ha seguito i dati ufficiali della scorsa settimana che hanno rivelato una crescita del 7,0% dell’economia cinese nel primo trimestre, il tasso più lento dalla crisi finanziaria del 2008.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale.
Intanto, i futures dell’oro con consegna a giugno salgono di 1,50 dollari, o dello 0,13% a 1.195,20 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a maggio sono in salita di 10,4 centesimi, o dello 0,65%, a 15,99 dollari l’oncia.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,5% a 98,65 questa mattina.
Il dollaro si è rafforzato dopo essere sceso contro le altre principali valute la scorsa settimana, quando gli investitori hanno deciso di rinviare le aspettative dell’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve sulla scia di una serie di dati economici deludenti.
Sui mercati persistono i timori per l’assenza di un accordo tra la Grecia ed i suoi creditori sulle riforme economiche per l’accesso ai fondi di salvataggio; la nazione potrebbe essere costretta ad uscire dalla zona euro.