TOKYO (Reuters) - Su base annua le esportazioni giapponesi hanno registrato a gennaio il maggiore calo dalla crisi finanziara globale, colpite dalla diminuzione della domanda ciense e da altri importanti mercati e ponendo ulteriori pressioni alle autorità di Tokyo per ridare slancio all'ecconomia.
Nel mese scorso l'export è calato del 12,9% su anno, il quarto calo mensile consecutivo, più ampio delle attese (-11,3%), guidato dal crollo di accaio e prodotti petroliferi sulla debole domanda esterna che sta colpendo il Giappone così come gran parte dei paesi asiatici.
Si tratta della maggiore flessione da ottobre 2009, quando la crisi finanziaria globale ha affossato la domanda mondiale.
In termini di volumi le esportazioni sono scese del 9,1% su anno, in calo per il settimo mese consecutivo con la peggior performance degli ultimi tre anni.
L'import a sua volta si è ridotto del 18% (oltre le stime di un -16%).
La bilancia commerciale si è quindi portata in rosso per 645,9 miliardi di yen, rispetto all'attivo di 140,2 miliardi di dicembre.