Investing.com - I futures del greggio USA salgono ad un nuovo massimo di tre mesi questo venerdì, il report incoraggiante dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha alimentato le speranze di un taglio della produzione.
I futures del greggio USA con consegna ad aprile si attestano al massimo di un mese di 38,67 dollari al barile, con un’impennata del 2,19%.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il contratto del Brent con consegna ad aprile schizza dell’1,67% a 40,72 dollari al barile.
Il greggio si è rafforzato dopo il report mensile dell’AIE in cui si legge che il prezzo potrebbe aver raggiunto il fondo e che i prezzi bassi iniziano ad avere un impatto sulla produzione al di fuori dell’OPEC.
Secondo l’AIE, inoltre, il ritorno del greggio iraniano sul mercato dopo la cancellazione delle sanzioni internazionali sta avvenendo più gradualmente del previsto.
Il prezzo della materia prima è sceso ieri dopo le voci secondo cui il vertice tra i produttori dell’OPEC e quelli che non fanno parte dell’organizzazione previsto questo mese per discutere di un congelamento della produzione potrebbe non avvenire, dal momento che l’Iran non ha ancora accettato la proposta.
Sul greggio ieri ha pesato inoltre il dollaro forte dopo la decisione della Banca Centrale Europea di tagliare il tasso di interesse di riferimento al minimo storico di zero dallo 0,05%. Gli investitori non si aspettavano alcun cambiamento.
La banca centrale ha inoltre tagliato il tasso di deposito a -0,4%, portandolo ulteriormente in territorio negativo, ed ha abbassato il tasso di prestito marginale allo 0,25% dallo 0,30%.
Inoltre, la BCE ha aumentato di 20 miliardi di euro il programma di allentamento quantitativo che a partire da aprile ammonterà a 80 miliardi di euro al mese.
Alla decisione della BCE hanno fatto seguito i commenti del Presidente della banca Mario Draghi, secondo cui la BCE non ha parlato della necessità di abbassare ulteriormente i tassi di interesse, anche se potrebbe succedere.