Investing.com - I futures dell’oro si attestano vicino al minimo di tre settimane negli scambi europei di questo lunedì mattina, dopo il calo della scorsa settimana, mentre i mercati continuano a valutare la possibilità di un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve già a giugno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno scende di 1,90 dollari, o dello 0,15%, a 1.251,00 dollari l’oncia troy alle 06:45 GMT, o alle 02:45 ET.
Giovedì scorso, il prezzo è crollato a 1.244,60 dollari, un livello che non si registrava dal 28 aprile.
I futures dell’oro hanno registrato un crollo di 20,40 dollari, o dell’1,53% la scorsa settimana, il secondo calo settimanale consecutivo, tra le indicazioni che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse già il mese prossimo.
Fino a questa mattina, le probabilità di un aumento dei tassi a giugno da parte della Fed sono pari a quasi il 30%, in salita da appena il 4% della settimana scorsa, secondo i mercati dei futures. Le probabilità di un aumento a luglio sono pari a circa il 53%.
Le aspettative di un aumento dei tassi in estate sono aumentate la scorsa settimana quando il Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley ha dichiarato che l’economia statunitense sembra abbastanza forte da consentire un aumento dei tassi a giugno o a luglio.
I commenti hanno fatto eco ai verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve in cui si legge che l’aumento dei tassi potrebbe avvenire a giugno se i dati economici dovessero rivelare una crescita più solida nel secondo trimestre, nonché un miglioramento dell’inflazione e dell’occupazione.
Nel corso della giornata, sono attesi altri interventi dei membri della Fed, tra cui quelli del Presidente della Fed di St. Louis James Bullard, del Presidente della Fed di San Francisco John Williams e del Presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, dal momento che i tassi alti farebbero aumentare il costo di investimenti senza rendimento come i lingotti.
Il dollaro resta vicino al massimo di quasi due mesi contro il paniere delle altre principali valute stamane tra i segnali di un prossimo aumento dei tassi di interesse.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Nonostante le recenti perdite, il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 18% quest’anno, nelle speculazioni che la Fed possa mantenere un approccio più lento e cauto nell’alzare i tassi di interesse.
Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
Questa settimana, gli investitori attenderanno i report economici statunitensi per valutare se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire ulteriori aumenti dei tassi nel 2016 ed i riflettori saranno puntati in particolare sui dati di venerdì sulla crescita rivista del primo trimestre.
Inoltre, sono previsti altri commenti dei funzionari della Fed, tra cui quelli della Presidente della Fed Yellen in agenda venerdì, commenti che saranno seguiti con particolare attenzione dai traders per avere maggiori indicazioni sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi USA.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio crollano di 17,2 centesimi, o dell’1,04%, a 16,36 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese, mentre i futures del rame segnano un calo di 0,3 centesimi, o dello 0,17%, a 2,052 dollari la libbra.