Citi ha espresso preoccupazione per il potenziale impatto delle prossime elezioni presidenziali statunitensi di novembre sulle valute high-beta, prevedendo una sottoperformance del dollaro neozelandese (NZD).
Secondo Citi, con l'avvicinarsi delle elezioni è probabile che il contesto finanziario veda una maggiore evitazione del rischio, il che tradizionalmente non è di buon auspicio per le valute ad alto beta come il NZD.
La recente decisione della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) di avviare un allentamento monetario ha aumentato il rischio asimmetrico che grava sul NZD. Citi prevede che il recente rimbalzo del NZD rispetto al dollaro USA (USD) cesserà prima di raggiungere USD0,61/NZD.
L'azienda prevede che nei prossimi mesi la coppia di valute possa scendere al minimo del 2023, intorno a USD0,58/NZD.
Inoltre, anche la performance del NZD nei confronti dello Yen giapponese (JPY) è sotto esame. L'analisi di Citi suggerisce che il NZDJPY ha raggiunto un tetto massimo a lungo termine, indicando che è improbabile che qualsiasi rimbalzo futuro spinga la coppia di valute al di sopra della sua media mobile a 200 giorni, che attualmente si trova a circa ¥92/NZD.
Le previsioni di Citi riflettono una posizione cauta sul NZD nel contesto degli eventi politici globali e delle decisioni politiche delle banche centrali.
Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell'intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.