Investing.com - Il dollaro si è staccato dal massimo di sei mesi contro lo yen questo martedì, ai minimo della seduta mentre gli investitori attendono il vertice della Fed della prossima settimana insieme ad una serie di dati economici.
Negli scambi del pomeriggio europeo il cambio USD/JPY è sceso dello 0,45% a 102,80,dopo essere salito a 130,39, il massimo dal 23 maggio.
Le aspettative che la Fed possa iniziare a ritirare il programma di stimolo già dalla prossima settimana sono state spinte dal report sull’occupazione non agricola che ha mostrato che l’economia USA ha segnato più posti di lavoro del previsto a novembre, portando il numero dei disoccupati al minimo di sette anni del 7,0%.
Ieri il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato che le possibilità di una riduzione del piano di acquisti Fed stanno salendo, visti i miglioramenti del mercato del lavoro.
Il cambio EUR/USD è salito ai massimi di 1,3767, il massimo dal 30 ottobre ed è salito successivamente dello 0,08% a 1,3748.
La moneta unica è stata supportata dalla decisione della BCE di non implementare ulteriori allentamenti, dopo aver sorpreso gli investitori con un taglio dei tassi a novembre.
In un discorso di oggi il Presidente BCE Mario Draghi ha chiesto con urgenza ai governi di completare l’unione bancaria, sottolineandone l’importanza a livello nazionale ed europeo.
La sterlina è salita ai massimi di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi, prima di attestarsi in calo dello 0,02% a 1,6436.
La sterlina è rimasta supportata dopo che il Governatore della BoE Mark Carney ha dichiarato che l’economia del Regno Unito ha riguadagnato una certa forza negli ultimi mesi. Le dichiarazioni sono state reste durante un discorso tenuto a New York.
La sterlina è stata ulteriormente spinta dopo i dati di martedì che hanno mostrato che la produzione industriale si è rafforzata ad ottobre, alimentando le indicazioni che la ripresa sta riguadagnando slancio alimentando le speranze che la BoE possa stringere la politica monetaria prima delle altre banche centrali.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale del Regno Unito è sceso meno del previsto ad ottobre.
Il dollaro è sceso contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,25% a 0,8881.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in salita dello 0,31% a 0,9137, NZD/USD su dello 0,40% a 0,8314 e USD/CAD in calo dello 0,04% a 1,0621.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,16% a 80,04.
Negli scambi del pomeriggio europeo il cambio USD/JPY è sceso dello 0,45% a 102,80,dopo essere salito a 130,39, il massimo dal 23 maggio.
Le aspettative che la Fed possa iniziare a ritirare il programma di stimolo già dalla prossima settimana sono state spinte dal report sull’occupazione non agricola che ha mostrato che l’economia USA ha segnato più posti di lavoro del previsto a novembre, portando il numero dei disoccupati al minimo di sette anni del 7,0%.
Ieri il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato che le possibilità di una riduzione del piano di acquisti Fed stanno salendo, visti i miglioramenti del mercato del lavoro.
Il cambio EUR/USD è salito ai massimi di 1,3767, il massimo dal 30 ottobre ed è salito successivamente dello 0,08% a 1,3748.
La moneta unica è stata supportata dalla decisione della BCE di non implementare ulteriori allentamenti, dopo aver sorpreso gli investitori con un taglio dei tassi a novembre.
In un discorso di oggi il Presidente BCE Mario Draghi ha chiesto con urgenza ai governi di completare l’unione bancaria, sottolineandone l’importanza a livello nazionale ed europeo.
La sterlina è salita ai massimi di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi, prima di attestarsi in calo dello 0,02% a 1,6436.
La sterlina è rimasta supportata dopo che il Governatore della BoE Mark Carney ha dichiarato che l’economia del Regno Unito ha riguadagnato una certa forza negli ultimi mesi. Le dichiarazioni sono state reste durante un discorso tenuto a New York.
La sterlina è stata ulteriormente spinta dopo i dati di martedì che hanno mostrato che la produzione industriale si è rafforzata ad ottobre, alimentando le indicazioni che la ripresa sta riguadagnando slancio alimentando le speranze che la BoE possa stringere la politica monetaria prima delle altre banche centrali.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale del Regno Unito è sceso meno del previsto ad ottobre.
Il dollaro è sceso contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,25% a 0,8881.
Il biglietto verde è in calo contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in salita dello 0,31% a 0,9137, NZD/USD su dello 0,40% a 0,8314 e USD/CAD in calo dello 0,04% a 1,0621.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,16% a 80,04.