Investing.com - Il dollaro è sceso al minimo di una settimana contro lo yen valuta rifugio questo martedì, in un clima crescente di avversione al rischio sui mercati, mentre il dollaro australiano è sceso al minimo di tre settimane dopo le dichiarazioni ribassiste della banca centrale del paese.
Il cambio USD/JPY è in calo dello 0,35% a 110,50 dopo essere sceso ai minimio di 110,36 nell’overnight, in minimo dal 28 marzo.
Gli investitori restano cauti nel clima di incertezza che circonda il vertice che ci sarà a breve tra il Presidente USA Donald Trump ed il Presidente cinese Xi Jinping.
Il sentimento dei mercati ha risentito dei dubbi sulla fattibilità dell’agenda di riforme promessa in campagna elettorale da Trump, che spingerebbero l’economia USA ed incoraggerebbero la Fed ad inasprire la politica monetaria in maniera più decisa.
Gli investitori presteranno particolare attenzione al rilascio dei verbali dell’ultimo vertice FOMC attesi per mercoledì, alla ricerca di indicazioni sul futuro andamento dei tassi. Atteso anche il report sull’occupazione di venerdì, dopo i dati di ieri che hanno mostrato un rallentamento del comparto manifatturiero USA lo scorso mese.
Altri dati ieri hanno mostrato che la spesa per il settore edile USA ha toccato il massimo dall’aprile 2006, mentre il settore auto ha registrato un rallentamento nelle vendite.
I dati confermano che l’economia USA sta crescendo ad un ritmo stabile ma non rapido, indicando che la Fed si atterrà probabilmente ad un aumento graduale dei tassi quest’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è in salita dello 0,18% a 100,54 dollari alle 07.45 GMT.
L’aussie ha toccato il minimo dal 15 marzo, con il cambio AUD/USD in calo dello 0,55% a 0,7563.
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto il tasso invariato all’1,5% in conclusione al vertice di politica monetaria, come previsto dai mercati, ma ha evidenziato che alcuni indicatori nel mercato del lavoro si sono indeboliti di recente.
La sterlina è più debole contro il biglietto verde, con il cambio GBP/USD in calo dello 0,54% a 1,2420.
La sterlina è andata sotto pressione dopo i dati manifatturieri britannici che hanno mostrato un rallentamento della crescita lo scorso mese.