Investing.com - Il dollaro scende contro il paniere delle valute questo lunedì, Stati Uniti e Cina hanno evitato di inasprire lo scontro commerciale, alimentando la propensione al rischio degli investitori e pesando sulla domanda della valuta USA come investimento rifugio.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,51% a 96,69 alle 04:14 ET (09:14 GMT).
Sabato la Casa Bianca ha reso noto che il Presidente Donald Trump ha riferito al Presidente cinese Xi Jinping in occasione del vertice del G20 in Argentina che non alzerà al 25% i dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi il 1° gennaio, come aveva invece annunciato in precedenza.
Le due parti terranno delle trattative finalizzate al raggiungimento di un accordo entro 90 giorni.
L’euro guadagna terreno contro il dollaro, con il cambio EUR/USD su dello 0,42% a 1,1363.
Anche la sterlina sale, con la coppia GBP/USD su dello 0,26% a 1,2783.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY in calo dello 0,12% a 113,42.
Il dollaro australiano e quello neozelandese, spesso considerati indicativi della propensione al rischio globale, sono in salita, con la coppia AUD/USD che schizza dell’1,09% a 0,7386 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,84% a 0,6924.
Tuttavia, alcuni analisti avvertono che devono ancora essere risolti molti problemi affinché la propensione al rischio rimanga positiva a medio termine.
“Molto dipenderà dagli sviluppi nei prossimi 90 giorni, ma visto che Stati Uniti e Cina si trovano su binari differenti, non pensiamo che l’ottimismo possa durare. Ribadiamo che la guerra commerciale debba essere considerata in termini di chi soffre di meno e pensiamo che il vertice del G20 sia stato una vittoria per gli Stati Uniti”, afferma Sue Trinh, a capo della strategia Forex per i mercati emergenti asiatici presso RBC Capital Markets, in una nota.
Oltre al commercio, l’attenzione degli investitori si rivolgerà anche alla politica monetaria USA, in vista del previsto aumento dei tassi della Federal Reserve durante il vertice di questo mese, che sarebbe il quarto di quest’anno.
“Gli sviluppi nel weekend daranno alla Fed maggiore fiducia per alzare i tassi nel 2019”, afferma Michael McCarthy, a capo delle strategie di mercato per CMC Markets.
Il dollaro è andato sotto pressione la scorsa settimana quando i mercati hanno considerato i commenti del Presidente della Fed Jerome Powell un’indicazione del fatto che la banca potrebbe rallentare il suo programma di aumenti dei tassi di interesse.
Powell testimonierà davanti alla Commissione Economica congiunta del Congresso questa settimana.
“Siamo dell’idea che Powell abbia semplicemente ridimensionato i suoi toni interventisti di ottobre, con la Fed che si prepara ad annunciare un aumento, il quarto di quest’anno, in occasione del vertice del FOMC del 19 dicembre, nonché altri quattro rialzi nel 2019”, si legge in una nota di Philip Wee, esperto di strategie monetarie di DBS.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters