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Dollaro giù tra le prese di profitto, scattano i dazi

Pubblicato 10.05.2019, 09:03
© Reuters.
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Investing.com - Il dollaro scende negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, con i mercati che “vendono sui fatti”, ossia sull’aumento dei dazi sulla Cina, dopo aver “comprato sulla notizia” per tutta la settimana.

Quest’oggi i dazi su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi negli Stati Uniti sono stati alzati dal 10% al 25% ed il Presidente Donald Trump ha reso noto di aver ordinato la preparazione di nuovi dazi su altri 325 miliardi di dollari di prodotti. Se anche questi dovessero entrare in vigore, significherebbe che quasi tutte le importazioni USA dalla Cina saranno soggette ad imposte del 25%.

Pechino ha minacciato di contrattaccare nella notte ma non ha ancora fornito alcun dettaglio al proposito.

Alle 03:00 ET (07:00 GMT), il dollaro scende sia contro lo yuan ufficiale che contro lo yuan offshore, sebbene il tasso offshore sia ancora in calo di quasi l’1,5% da prima del fine settimana, quando Trump aveva annunciato che le trattative commerciali erano sul punto di saltare.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 97,21, ma la sua stabilità maschera un crollo dell’1% contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, questa settimana. Il dollaro non riesce a segnare rialzi significativi contro lo yen questa mattina, nonostante il calo peggiore degli utili medi nipponici in quattro anni a marzo che ha contribuito a far sì che il dato sulle spese delle famiglie deludesse le attese degli analisti.

Il dollaro ha compensato il calo contro lo yen ed il franco svizzero questa settimana salendo contro la sterlina, che resta sotto pressione data la mancanza di progressi nelle trattative tra il governo e l’opposizione nel trovare una formula per ottenere l’approvazione del Parlamento per la Brexit. La sterlina affronterà un banco di prova alle 08:30 GMT questa mattina quando sarà pubblicato il PIL del primo trimestre, che dovrebbe essere stato artificialmente gonfiato dagli acquisti in preda al panico per fare scorte in vista della data originale della Brexit del 29 marzo.

L’euro sale a 1,1230 dollari, avviandosi a segnare un rialzo di quasi un quarto di punto percentuale sulla settimana.

Intanto, il rand sudafricano si rafforza al massimo di due settimane contro il dollaro, dopo le elezioni tramite cui l’African National Congress è tornato al potere, sebbene con una maggioranza inferiore che potrebbe costringerlo ad essere più aggressivo nel gestire i problemi di corruzione e cattiva gestione economica che ha ereditato.

La lira turca, invece, rimane sopra il livello di 6,10 contro il dollaro, nonostante la banca centrale abbia alzato i tassi di interesse ieri per difendere la valuta.

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