Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo giovedì, mentre i timori per le prospettive per l’economia cinese fanno aumentare ulteriormente la domanda dello yen e del franco svizzero, tradizionali valute rifugio.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,72% a 117,63.
La richiesta dello yen come valuta rifugio ha seguito la decisione della Banca Popolare Cinese di fissare il tasso di cambio dello yuan ad un livello inferiore rispetto alla chiusura di ieri.
Si tratta del calo giornaliero maggiore dallo scorso agosto, quando la banca ha sorpreso i mercati con una svalutazione di quasi il 2% della valuta, scatenando un selloff sui mercati globali.
Uno yuan più debole aiuterebbe a dare slancio alle esportazioni cinesi.
Sebbene gli investitori prevedano un’ulteriore svalutazione della valuta man mano che l’economia continuerà a rallentare, la velocità del deprezzamento lascia temere che la seconda economia mondiale possa essere più debole del previsto.
Inoltre, gli scambi sui mercati azionari cinesi sono stati sospesi per la seconda volta questa settimana, dopo il crollo di oltre il 7% all’apertura.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,59% a 1,0843.
Il biglietto verde è andato sotto pressione dopo la pubblicazione dei verbali del vertice di dicembre della Federal Reserve in cui si legge che alcuni funzionari temono che l’inflazione possa restare bassa, sebbene si sia deciso di alzare i tassi di interesse.
Questa mattina, i dati hanno mostrato che gli ordinativi alle fabbriche in Germania sono saliti dell’1,5% a novembre, contro le previsioni di un aumento dello 0,1%.
In un secondo report si legge che le vendite al dettaglio in Germania sono aumentate dello 0,2% a novembre, deludendo le aspettative di una crescita dello 0,5%.
Intanto, il dollaro sale contro la sterlina, con la coppia GBP/USD giù dello 0,40% al minimo di cinque anni di 1,4571, ed è in calo contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF giù dello 0,55% a 1,0018.
Il dollaro australiano scende, con la coppia AUD/USD giù dello 0,83% a 0,701, mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,6636.
Questa mattina, l’Ufficio Nazionale di Statistica australiano ha dichiarato che le concessioni edilizie sono crollate del 12,7% a novembre, contro le aspettative di un calo del 3,0%. Le concessioni edilizie sono salite del 3,3% ad ottobre, dato rivisto da un aumento riportato precedentemente del 3,9%.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale australiano si è ridotto a 2,906 miliardi di dollari australiani a novembre dai 3,247 miliardi di ottobre, dato rivisto da un deficit precedentemente riportato pari a 3,305 miliardi di dollari australiani.
Gli analisti avevano previsto una cifra pari a 3,100 miliardi di dollari australiani a novembre.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,32% ad un nuovo massimo di 12 anni di 1,4120.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,34% a 98,94.