Investing.com - Il dollaro sale contro le altre principali valute questo venerdì, le aspettative di ulteriori misure di stimolo nella zona euro ed in Giappone supportano la richiesta del biglietto verde, mentre gli investitori attendono i dati economici statunitensi previsti nel corso della giornata.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,32% a 1,0840.
L’euro resta sotto pressione da quando ieri il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha dichiarato che sarà necessario “rivedere e riconsiderare” la posizione della banca in merito alla politica monetaria in occasione del vertice di marzo, quando saranno disponibili le nuove previsioni economiche.
Stamane inoltre, Draghi ha aggiunto che la banca ha “molti strumenti” per raggiungere una stabilità dei prezzi nella zona euro e che “il Consiglio Direttivo ha la determinazione, la volontà e la capacità di intervenire utilizzando tali strumenti”.
Questa mattina, il gruppo di ricerche di mercato Markit ha dichiarato che l’indice preliminare dei direttori acquisti per il settore manifatturiero tedesco è sceso a 52,9 a gennaio da 53,2 del mese precedente. L’indice PMI dei servizi in Germania è sceso a 55,4 da 56,0.
L’indice PMI per il settore manifatturiero francese è sceso a 50,0 questo mese da 51,4 di dicembre, mentre l’indice PMI dei servizi è salito a 50,6 da 49,8.
L’indice PMI composito della zona euro, che comprende l’attività del settore manifatturiero e di quello dei servizi, è sceso a 53,5 a gennaio da 54,3 di dicembre.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,42% a 118,19.
Il sentimento sullo yen resta vulnerabile dopo le parole di ieri del Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda, che ha spiegato di non voler adottare una politica monetaria con tassi di interesse negativi per il momento, lasciando intendere che ulteriori allentamenti monetari potrebbero consistere in un’espansione del programma di acquisti di asset.
Intanto, il dollaro scende contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,27% a 1,4259, staccandosi dal minimo di sette anni di 1,4078 di ieri, ed è in salita contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF su dello 0,25% a 1,0098.
L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico stamane ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono diminuite dello 1,0% a dicembre, deludendo le aspettative di un calo dello 0,3%. Su base annua, le vendite al dettaglio sono salite del 2,6% il mese scorso, al di sotto del previsto aumento del 4,9.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili e di carburante, hanno visto un calo dello 0,9% a dicembre, rispetto alla riduzione dello 0,3% prevista.
In un secondo report si legge che il netto dei prestiti al settore pubblico nel Regno Unito è aumentato di 6,87 miliardi di sterline a dicembre, meno dei 10,35 miliardi di sterline.
Intanto, il dollaro canadese resta sotto pressione in seguito al nuovo crollo del prezzo del greggio che ieri è sceso ancora sotto i 28 dollari, ma la materia prima ha guadagnato terreno questa mattina. Il cambio USD/CAD scende dello 0,60% al minimo di una settimana e mezzo di 1,4182, staccandosi dal massimo di 13 anni di 1,4692 segnato mercoledì.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,33% a 0,7023, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,38% a 0,6505.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,17% a 99,31, vicino al massimo di un mese e mezzo di 99,89 segnato ieri.