Investing.com – Il dollaro USA è in salita contro le principali controparti negli scambi di questo venerdì, con il sentimento indebolitosi dopo i dati scoraggianti della zona euro, mentre gli investitori attendono i dialoghi USA nel corso della giornata.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è in calo contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,22% a 1,3028.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’IPC nella zona euro è sceso ad un tasso annuo dell’1,8% a febbraio, da un tasso del 2,0% nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione è salito ad un nuovo record dell’11,9% a gennaio, da 11,8 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto dei tassi invariati all’11,8% a gennaio.
Stamane il gruppo di ricerche Markit ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero della Spagna è migliorato a 46,8 a febbraio da 46,1 del mese precedente, superando le aspettative di un aumento a 46,5 mentre l’indice PMI manifatturiero italiano è sceso a 45,8 lo scorso mese dal 47,8 di gennaio, contro le aspettative di una lettura a 47,6.
Stamane i dati hanno mostrato che le vendite al dettaglio tedesche sono salite del 3,1% a gennaio, superando le aspettative di un aumento dell’1%, dopo un calo del 2,1% nel mese precedente.
Il biglietto verde è in salita anche contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,89% a 1,5028.
La sterlina è scesa al minimo di 31 mesi contro il dollaro,dopo che Markit ha dichiarato che l’indice
PMI manifatturiero del Regno Unito è sceso inaspettatamente a febbraio, scendendo a 47,9 da una lettura di 50,8 nel mese precedente, rientrando in territorio di contrazione per la prima da dicembre.
Gli analisti avevano previsto una lettura dell’indice a 51,0 lo scorso mese.
In un secondo report la Banca d’Inghilterra ha dichiarato che i prestiti ai privati sono scesi a 0,6 miliardi a gennaio, da 1,8 miliardi del mese precedente, superando le aspettative di un calo a 1,1 miliardi di sterline.
Il biglietto verde è in salita contro lo yen e contro il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,37% a 92,90, e USD/CHF in salita dello 0,38% to 0,9401.
In Svizzera i dati hanno mostrato che l’indice SVME PMI è sceso a 50,8 a febbraio, da 52,5 del mese precedente, contro le aspettative di una lettura di 52,2.
Il biglietto verde è in salita contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,14% a 1,0321, AUD/USD in calo dello 0,18% a 1,0196 e NZD/USD in calo dello 0,10% a 0,8240.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,32% a 82,25.
I mercati restano incerti inoltre dopo che Repubblicani and Democratici non sono riusciti a trovare un accordo di riduzione del debito, mettendo il paese sulla strada dei tagli automatici pari a 85 miliardi di dollari.
Il Presidente Barack Obama ha invitato i leader del congresso alla Casa Bianca per dei negoziati last minute prima della scadenza delle 11.59 pm.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report dell’ISM sull’attività manifatturiera, sui dati ufficiali sulle spese personali ed i dati rivisti sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è in calo contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,22% a 1,3028.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’IPC nella zona euro è sceso ad un tasso annuo dell’1,8% a febbraio, da un tasso del 2,0% nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione è salito ad un nuovo record dell’11,9% a gennaio, da 11,8 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto dei tassi invariati all’11,8% a gennaio.
Stamane il gruppo di ricerche Markit ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero della Spagna è migliorato a 46,8 a febbraio da 46,1 del mese precedente, superando le aspettative di un aumento a 46,5 mentre l’indice PMI manifatturiero italiano è sceso a 45,8 lo scorso mese dal 47,8 di gennaio, contro le aspettative di una lettura a 47,6.
Stamane i dati hanno mostrato che le vendite al dettaglio tedesche sono salite del 3,1% a gennaio, superando le aspettative di un aumento dell’1%, dopo un calo del 2,1% nel mese precedente.
Il biglietto verde è in salita anche contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,89% a 1,5028.
La sterlina è scesa al minimo di 31 mesi contro il dollaro,dopo che Markit ha dichiarato che l’indice
PMI manifatturiero del Regno Unito è sceso inaspettatamente a febbraio, scendendo a 47,9 da una lettura di 50,8 nel mese precedente, rientrando in territorio di contrazione per la prima da dicembre.
Gli analisti avevano previsto una lettura dell’indice a 51,0 lo scorso mese.
In un secondo report la Banca d’Inghilterra ha dichiarato che i prestiti ai privati sono scesi a 0,6 miliardi a gennaio, da 1,8 miliardi del mese precedente, superando le aspettative di un calo a 1,1 miliardi di sterline.
Il biglietto verde è in salita contro lo yen e contro il franco svizzero, con USD/JPY in salita dello 0,37% a 92,90, e USD/CHF in salita dello 0,38% to 0,9401.
In Svizzera i dati hanno mostrato che l’indice SVME PMI è sceso a 50,8 a febbraio, da 52,5 del mese precedente, contro le aspettative di una lettura di 52,2.
Il biglietto verde è in salita contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,14% a 1,0321, AUD/USD in calo dello 0,18% a 1,0196 e NZD/USD in calo dello 0,10% a 0,8240.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,32% a 82,25.
I mercati restano incerti inoltre dopo che Repubblicani and Democratici non sono riusciti a trovare un accordo di riduzione del debito, mettendo il paese sulla strada dei tagli automatici pari a 85 miliardi di dollari.
Il Presidente Barack Obama ha invitato i leader del congresso alla Casa Bianca per dei negoziati last minute prima della scadenza delle 11.59 pm.
Gli Stati Uniti rilasceranno un report dell’ISM sull’attività manifatturiera, sui dati ufficiali sulle spese personali ed i dati rivisti sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan.