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Dollaro poco mosso, il mercato si prepara alle decisioni delle banche centrali

Pubblicato 30.01.2023, 09:44
Aggiornato 30.01.2023, 09:17
© Reuters.

Di Geoffrey Smith

Investing.com - Il dollaro sale leggermente negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, all’inizio di una settimana importante per le riunioni delle banche centrali da entrambe le sponde dell’Atlantico.

Alle 09:00 CET, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei valute delle economie avanzate, resta invariato a 101,72, dopo aver oscillato per gran parte della scorsa settimana quando i mercati cinesi ed altri asiatici sono rimasti chiusi. Lo yuan è ripartito alla grande questo lunedì, con +0,5% a 6,7512 contro il dollaro.

La Federal Reserve annuncerà la sua ultima decisione di politica monetaria mercoledì, mentre giovedì arriveranno quelle della Banca Centrale Europea e della Banca d’Inghilterra. Tutte e tre dovrebbero alzare ancora i tassi, ma c’è incertezza riguardo alle prospettive per l’andamento futuro, con l’inflazione che dovrebbe ridursi e la crescita economica che dovrebbe rallentare.

Il mercato si aspetta che la Fed alzi il range dei fondi federali di appena 25 punti base ad un limite superiore del 4,75%, mentre i funzionari della BCE hanno parlato di un aumento dello 0,5%, che porterebbe il tasso di deposito al 2,5% ed il tasso di rifinanziamento al 3,0%. Opinioni divise sulla BoE, il cui tasso al momento è del 3,50% e potrebbe salire di 25 o di 50 punti base.

“Ci sono crescenti segnali che le opinioni dei mercati e della Fed sono sempre più diverse al momento”, spiega in una nota ai clienti di questo lunedì Frank Sohlleder, analista di ActivTrades. “La Fed, così come la BCE, non si stanca di sottolineare che la direzione è giusta, ma che c’è ancora tanta strada da fare prima che l’inflazione torni sotto il 2%”.

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L’esperto di strategie di Deutsche Bank Ulrich Stephan nota che i future dei tassi di interesse al momento implicano aspettative di un taglio dello 0,4% da parte della Fed entro fine anno, idea in contrasto con quanto affermato di recente dalla banca, che continua a sottolineare che i tassi resteranno sopra il 5% per un lungo periodo. Stephan ha evidenziato che il “tasso terminale” implicito del 3,3% per il tasso di deposito della BCE è inferiore a quanto suggeriscono i funzionari della banca.

I dati della zona euro su inflazione e crescita economica potrebbero influenzare le opinioni del mercato in vista della riunione della BCE. L’inflazione in Spagna non è scesa a gennaio, malgrado il calo in termini assoluti dei prezzi su base mensile. Alle 10:00 CET sono attesi i dati sulla crescita del PIL in Germania, mentre quelli sulla zona euro arriveranno domani.

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