Investing.com - Il dollaro è pressoché invariato contro le altre principali valute questo mercoledì, dopo il forte selloff di ieri alimentato dai timori di un rischio di instabilità politica in Grecia e dalle nuove restrizioni in Cina.
Il cambio EUR/USD stabile a 1,2379, con gli investitori che restano cauti dopo la decisione a sorpresa della Grecia di anticipare le elezioni presidenziali alla prossima settimana, previste invece per febbraio.
I mercati temono il voto anticipato anche per le politiche, qualora il candidato del Primo Ministro Antonis Samaras non venga eletto dal parlamento; ciò si tradurrebbe in una ripresa della Syriza, il partito anti salvataggio. La decisione ha causato ieri un calo del 9,5% sui mercati di Atene, il più grave calo giornaliero degli ultimi 20 anni. Ieri il rendimento dei Titoli di stato a 10 anni in Grecia è salito all’8,55% dall’8,12%.
Il dollaro continua ad essere supportato dai dati sull’occupazione decisamente postivi relativi al mese di novembre hanno spinto i mercati ad anticipare le aspettative per il primo aumento dei tassi di interesse a metà 2015, dal settembre 2015.
Il cambio USD/JPY è sceso dello 0,32% a 119,29, mentre il cambio USD/CHF è stabile a 0,9712.
Il cambio GBP/USD è stabile a 1,5678.
L’ONS ha riportato che il deficit commerciale del paese è sceso a 9,62 miliardi di sterline ad ottobre, dai 10,51 miliardi del mese precedente. Gli economisti avevano previsto un calo a 9,53 miliardi di sterline.
Il dollaro australiano e neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,49% a 0,8335 e NZD/USD in salita dello 0,46% a 0,7713. Il cambio USD/CAD è in salita dello 0,13% a 1,1459.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è stabile a 88,69, non lontano dal massimo di cinque anni di 89,53 toccato lunedì.