Investing.com - Il dollaro resta pressoché invariato negli scambi asiatici di questo venerdì, mentre lo yuan cinese scende.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,500 alle 1:30 ET (05:30 GMT).
Sebbene non influisca sulla direzione negli scambi odierni, i gestori dei fondi e gli esperti di strategie pensano che le cose potrebbero peggiorare per il dollaro.
“Ci aspettiamo di vedere una crescita migliore nel resto del mondo al di fuori degli Stati Uniti”, afferma Jack McIntyre, gestore di portafogli di Brandywine Global Investment Management a Philadelphia. “Il principale responsabile della debolezza del dollaro sarà il cambiamento dei tassi di crescita economica relativi tra gli USA ed il resto del mondo”.
All’inizio della settimana, il Presidente Donald Trump ha reso noto che Pechino e Washington firmeranno ufficialmente l’accordo di fase uno questo mese.
L’annuncio di Trump ha fatto dissipare molta dell’incertezza legata al cosiddetto accordo di “fase uno” ed ha alimentato le speranze che il desiderio di Trump di essere rieletto mantenga relativamente contenuto lo scontro commerciale con la Cina, economicamente dannoso, nei prossimi mesi.
“C’è stato un supporto da asset rifugio per il dollaro nel 2019, ma c’è una tregua commerciale adesso”, spiega Georgette Boele, esperta senior di strategie forex di ABN Amro Bank ad Amsterdam. “Il dollaro si avvia ad una debolezza a lungo termine”.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,5% a 0,6959.
La coppia USD/CNY sale dello 0,1%. Lo yuan era lievemente salito sulla scia della notizia che la banca centrale cinese ha allentato nuovamente la sua posizione di politica monetaria ed ha abbassato le riserve obbligatorie per supportare l’economia.
Il cambio GBP/USD va giù dello 0,3% a 1,3107 nei timori che il Regno Unito possa non riuscire a raggiungere un accordo per il libero scambio con l’Unione Europea entro la scadenza di fine anno.
Intanto, la coppia EUR/USD è in calo dello 0,1% a 1,1165, tra i dati che hanno rivelato un peggioramento dell’indebolimento del settore manifatturiero della regione a dicembre.