Investing.com - Il dollaro sale contro l’euro e la sterlina questo giovedì, gli investitori attendono le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea e della Banca d’Inghilterra nel corso della giornata.
L’euro scende dello 0,1% a 1,1620, mentre la sterlina è in lieve calo a 1,3040 alle 3:50 ET (08:50 GMT).
La BCE quasi certamente manterrà invariata la politica monetaria, apportando solo delle piccole modifiche alla previsione di concludere il programma di acquisti di bond quest’anno e di alzare i tassi di interesse il prossimo autunno.
Anche la BoE dovrebbe decidere di non intervenire dopo aver alzato i tassi di interesse il mese scorso, con i mercati che si aspettano un altro aumento solo nel secondo semestre del prossimo anno.
Forse ad attirare di più l’attenzione sarà il vertice di politica monetaria della banca centrale turca, che dovrebbe invece alzare i tassi di interesse per sostenere la sua malconcia lira.
La lira è scambiata a 6,3700 contro il dollaro, su dello 0,5%. A metà agosto era crollata al minimo storico di 7,2400.
Nel frattempo, il dollaro sale dello 0,1% a 94,91 contro un paniere di valute, in attesa dei dati sull’indice dei prezzi al consumo USA attesi nel corso della giornata.
I dati sull’indice IPC arrivano poco dopo quelli sui prezzi al dettaglio USA che hanno ridotto le aspettative di un inasprimento più rapido della politica monetaria da parte della Federal Reserve.
La banca centrale USA dovrebbe alzare i tassi di interesse di riferimento in occasione del vertice di settembre, ma le probabilità di un ulteriore intervento a dicembre sono scese negli ultimi giorni.
Intanto, l’attenzione degli investitori resta rivolta allo scontro commerciale tra USA e Cina dopo la notizia che il governo Trump avrebbe invitato i funzionari cinesi a riprendere le trattative commerciali, notizia che ha alimentato le speranze di un accordo che possa allentare le tensioni commerciali tra le due principali economie mondiali.
Lo yuan cinese sale dello 0,2% a 6,8481 contro il dollaro, staccandosi dal minimo di due settimane e mezzo di 6,8801 di ieri.
Il dollaro australiano, considerato un indicatore della crescita globale per via dell’esposizione significativa del paese alla Cina, sale dello 0,3% a 0,7190.