Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi europei di questo lunedì mattina, cavalcando una nuova ondata di avversione al rischio, con gli ultimi dati economici che hanno confermato un brusco rallentamento in Cina.
Alle 09:10 CEST, l’indice del dollaro sale dello 0,4% a 103,41, a mezzo punto percentuale dal massimo di 20 anni della scorsa settimana.
L’ultimo rimbalzo rispecchia da una parte la previsione di un aumento di mezzo punto dei tassi di interesse USA mercoledì in occasione della riunione della Federal Reserve, che ha fatto schizzare i rendimenti dei bond venerdì, rendendo il dollaro più allettante. Qualcuno si aspetta anche che la Fed annunci una più veloce riduzione del suo bilancio.
Dall’altra parte, la notizia rispecchia anche la delusione per l’indice dei direttori acquisti sul settore manifatturiero cinese, sceso a 47,4 ad aprile, il minimo di due anni, a causa dei lockdown per il COVID-19, soprattutto a Shanghai.
La notizia ha fatto salire il dollaro di un altro 0,5% contro lo yuan offshore a 6,6730.
L’euro va sotto pressione per gli sviluppi sui mercati dei bond, con le aspettative sugli aumenti dei tassi della Fed che contrastano con il messaggio della Banca Centrale Europea, riluttante ad alzare i tassi a luglio. Le dichiarazioni in proposito del capo economista Philip Lane e del vice Presidente Luis de Guindos sono risultate ambigue.
L’euro non è stato aiutato dal dato sorprendentemente debole sulle vendite al dettaglio di marzo in Germania. Le vendite al dettaglio sono scese dello 0,1% sul mese e del 2,7% sull’anno.
Sull’euro pesa anche l’apprensione in vista del vertice di emergenza dei ministri dell’energia UE previsto nel corso della giornata, per discutere di un graduale embargo sul petrolio russo. Probabilmente le forniture energetiche diventeranno più costose in ogni caso, ma gli analisti temono che possa anche innescare un taglio unilaterale delle forniture di gas naturale in Europa, più difficili da rimpiazzare nell’immediato.
Gli scambi in Europa sono limitati per via della chiusura, per festa, della borsa di Londra nonché di vari altri mercati. La sterlina è invariata contro il dollaro a 1,2570.