Investing.com - Il dollaro resta positivo contro il paniere delle altre principali valute questo mercoledì, vicino al massimo degli ultimi undici anni e mezzo tra le aspettative di un aumento a breve termine dei tassi di interesse statunitensi e la mancanza di dati USA nel corso della seduta.
Il dollaro è ancora sostenuto dall’ultimo report sull’occupazione USA che ha alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse.
Si prevede che la Federal Reserve cominci ad alzare i tassi intorno a metà anno ed i riflettori saranno puntati sulla dichiarazione di politica monetaria, prevista per la prossima settimana, che consentirà di capire se la banca sarà ancora paziente o meno in merito all’aumento dei tassi.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,80% a 99,40, il massimo dal settembre del 2003.
L’euro tocca il minimo di 12 anni contro il dollaro, con il cambio EUR/USD che crolla dello 0,99% a 1,0590.
L’euro è andato sotto forte pressione alla vendita da quando lunedì la Banca Centrale Europea ha iniziato ad acquistare obbligazioni garantite nell’ambito del programma di stimolo da 60 miliardi di euro al mese.
Pesa inoltre la situazione in Grecia mentre a Bruxelles proseguono le trattative tra i ministri delle finanze dell’Eurogruppo per valutare un pacchetto di riforme proposto dalla Grecia come parte della revisione del piano di salvataggio.
Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ieri ha infatti consigliato alla Grecia di non perdere altro tempo e di iniziare a pianificare un pacchetto di riforme.
Il dollaro sale contro lo yen ed il franco svizzero, con la coppia USD/JPY su dello 0,23% a 121,40, poco al di sotto del minimo di due mesi di 122,02 segnato ieri, mentre il cambio USD/CHF sale dello 0,73% al massimo di un mese e mezzo di 1,0069.
La sterlina è in calo al minimo di otto mesi, con la coppia GBP/USD giù dello 0,59% a 1,4980 dopo il report dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico che ha mostrato un calo della produzione del settore manifatturiero pari allo 0,5% a gennaio, contro le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo l’incremento dello 0,1% a dicembre.
Su base annua, la produzione manifatturiera è cresciuta al tasso dell’1,9% a gennaio, contro il previsto aumento del 2,6%, dopo l’incremento del 2,6% del mese precedente.
Nel report si legge inoltre che la produzione industriale si è ridotta dello 0,1% a gennaio, rispetto alle stime di un aumento dello 0,2% e dopo il calo dello 0,2% a dicembre.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,52% al minimo di sei anni di 0,7583 e la coppia NZD/USD è in calo dello 0,69% a 0,7223. L’aussie è andato sotto pressione dopo le dichiarazioni di questa mattina della Westpac Banking Corporation secondo cui il sentimento dei consumatori australiano è sceso dell’1,2% questo mese dopo l’aumento dell’8,0% a febbraio.
Nel report dell’Ufficio Nazionale di Statistica australiano si legge invece che i mutui per la casa si sono ridotti del 3,5% a gennaio, contro le aspettative di un calo del 2,0%, dopo l’aumento del 2,7% il mese precedente.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,50% a 1,2750.