Investing.com - Il dollaro rimane vicino al massimo di due settimane contro i principali rivali negli scambi della mattinata europea di questo martedì, mentre la Cina ha tagliato l’obiettivo di crescita economica per il 2019, pesando sulle prospettive per la crescita globale.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,68 alle 3:50 ET (08:50 GMT), dopo aver toccato il massimo di 96,74 ieri, massimo dal 19 febbraio.
Il dollaro sale dello 0,2% a 111,93 contro lo yen, vicino al massimo di 10 settimane di 112,08 di venerdì.
Stamane la Cina ha reso noto che punta ad una crescita economica tra il 6,0% e il 6,5% nel 2019, in calo dal 6,6% dello scorso anno che era già il minimo da decenni.
“Il contesto che si trova davanti lo sviluppo cinese quest’anno è più complicato e più grave”, ha affermato il Premier Li Keqiang in apertura del vertice annuale del Parlamento cinese. “Ci saranno più rischi e difficoltà, prevedibili o imprevedibili, e dobbiamo essere pronti ad una dura battaglia”.
Pechino ha inoltre offerto maggiori stimoli, tra cui sgravi fiscali e contributi sociali, aumenti degli investimenti nelle infrastrutture e prestiti alle piccole imprese.
Le valute sensibili alla crescita, come il dollaro australiano, il dollaro neozelandese e il dollaro canadese si attestano vicino a minimi plurisettimanali.
Intanto, l’euro resta vicino al minimo di due settimane della seduta precedente, nelle aspettative che la Banca Centrale Europea si prepari ad offrire alle banche finanziamenti a lungo termine più economici in occasione del vertice di politica monetaria di giovedì. La moneta unica scende dello 0,1% a 1,1325.
“Il vertice della BCE difficilmente sorprenderà, ma l’euro ne risente in quanto la banca, dopotutto, dovrebbe adottare un tono cauto”, spiega Shin Kadota, esperto senior di strategie di Barclays.
Nel frattempo, la sterlina oscilla vicino al minimo di una settimana, mentre le trattative sulla Brexit proseguono a Bruxelles nel tentativo di arrivare ad un’intesa prima della scadenza del 29 marzo.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters