Investing.com – L’euro è sceso oggi contro le principali controparti, dopo che il meeting G20 tra le 20 nazioni non è riuscito a far progressi sulla capacità di prestito del Fondo Monetario Internazionale.
L’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,30%, a 1,3408.
Il gruppo del G-20 ha rimandato la decisione su un salvataggio internazionale per la crisi del debito della zona euro, dichiarando che qualsiasi decisione su un aiuto esterno sarà condizionata dalla capacità dei governi europei nei prossimi 2 mesi.
La Germania resta discorde all’ampliamento del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo di salvataggio permanente entrato in vigore quest’anno.
Il sentimento ha risentito negativamente inoltre della recente impennata del petrolio che ha alimentato i timori che l’aumento dei prezzi possa avere degli effetti sulla ripresa economica.
I timori per un rincaro energetico hanno offuscato l’ottimismo per l’attesa della seconda operazione di liquidità della BCE, prevista per mercoledì, dopo l’operazione analoga della banca a dicembre.
L’euro è salito anche contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,31%, a 0,8448.
L’euro si è staccato dal massimo di quattro mesi contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,83% a 108,29, ma è rimasto stabile contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,01% a 1,2050.
L’euro è misto nei confronti delle valute legate alle materie prime: dollari australiani e neozelandesi e canadesi, con EUR/AUD in calo dello 0,02% a 1,2570 ed EUR/NZD giù dello 0,03% a 1,6080, ed EUR/CAD in salita dello 0,14% a 1,3461.
In Nuova Zelanda i dati ufficiali hanno mostrato che il deficit commerciale ha segnato 199 milioni di dollari canadesi a gennaio, da un surplus di 306 milioni del mese precedente.
L’Italia ha visto oggi gli interessi dei titoli a breve termine scendere al livello più basso degli ultimi 18 mesi, dopo aver venduto all’asta 8,75 milioni di titoli a sei mesi ad un rendimento dell’1,2%, contro l’1,97% dello scorso mese, e 3,5 milioni di euro a nove mesi ad un rendimento dell’1,29%.
Nel corso della giornata il parlamento tedesco terrà una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case in corso.
L’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,30%, a 1,3408.
Il gruppo del G-20 ha rimandato la decisione su un salvataggio internazionale per la crisi del debito della zona euro, dichiarando che qualsiasi decisione su un aiuto esterno sarà condizionata dalla capacità dei governi europei nei prossimi 2 mesi.
La Germania resta discorde all’ampliamento del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo di salvataggio permanente entrato in vigore quest’anno.
Il sentimento ha risentito negativamente inoltre della recente impennata del petrolio che ha alimentato i timori che l’aumento dei prezzi possa avere degli effetti sulla ripresa economica.
I timori per un rincaro energetico hanno offuscato l’ottimismo per l’attesa della seconda operazione di liquidità della BCE, prevista per mercoledì, dopo l’operazione analoga della banca a dicembre.
L’euro è salito anche contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,31%, a 0,8448.
L’euro si è staccato dal massimo di quattro mesi contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,83% a 108,29, ma è rimasto stabile contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,01% a 1,2050.
L’euro è misto nei confronti delle valute legate alle materie prime: dollari australiani e neozelandesi e canadesi, con EUR/AUD in calo dello 0,02% a 1,2570 ed EUR/NZD giù dello 0,03% a 1,6080, ed EUR/CAD in salita dello 0,14% a 1,3461.
In Nuova Zelanda i dati ufficiali hanno mostrato che il deficit commerciale ha segnato 199 milioni di dollari canadesi a gennaio, da un surplus di 306 milioni del mese precedente.
L’Italia ha visto oggi gli interessi dei titoli a breve termine scendere al livello più basso degli ultimi 18 mesi, dopo aver venduto all’asta 8,75 milioni di titoli a sei mesi ad un rendimento dell’1,2%, contro l’1,97% dello scorso mese, e 3,5 milioni di euro a nove mesi ad un rendimento dell’1,29%.
Nel corso della giornata il parlamento tedesco terrà una sessione straordinaria per votare sul secondo salvataggio della Grecia, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case in corso.