NEW YORK (Reuters) - Quadro stabile oggi sul mercato valutario con un dollaro sempre ben intonato, anche se in lieve frenata rispetto ai massimi da sei mesi e mezzo nei confronti dell'euro toccati venerdì scorso a seguito del dato sui 'payroll' di ottobre.
A prevalere oggi è qualche presa di profitto ma il deciso aumento, ben oltre le attese, del numero degli occupati Usa il mese scorso rende, agli occhi di molti operatori, ormai pressoché inevitabile un rialzo dei tassi da parte della Fed nel meeting di dicembre.
D'altra parte, a mettere pressione sulla valuta unica sono anche le rinnovate aspettative di nuove misure espansive da parte della Bce: a quanto risulta a Reuters, tra i membri del direttivo della banca centrale sta maturando un vasto consenso sull'opportunità di varare a dicembre un nuovo taglio del tasso sui depositi overnight.
Dopo essere sceso venerdì fino a 1,0704, il livello più basso dalla metà di aprile, l'euro/dollaro si muove oggi poco sopra, con un massimo intraday a 1,0790. Il biglietto verde peraltro non accenna a rallentare nei confronti dello yen, sul quale è salito in mattinata al massimo da circa due mesi e mezzo di 123,59.
"C'è qualche modesta presa di profitto, ma i margini sono più per un ulteriore rialzo del dollaro che per una discesa" spiega lo strategist di Bmo Capital Markets Adam Gallo secondo cui, al di là del rialzo a dicembre, il dato di venerdì prossimo sulle vendite al dettagli Usa potrebbe cominciare a dare anche qualche indicazione su quanti interventi della Fed sul costo del denaro aspettarsi nel 2016.