Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo giovedì dopo i guadagni della seduta precedente segnati in seguito alla decisione dell’OPEC di tagliare la produzione di greggio ed ai dati USA positivi che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse questo mese.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,22% a 101,41, staccandosi dal massimo di 101,88 di ieri.
Il biglietto verde è schizzato ieri dopo la notizia che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ha raggiunto un accordo per il taglio della produzione finalizzato a ridurre l’eccesso delle scorte globali e a far salire i prezzi.
Le aspettative di un aumento dei prezzi dell’oro nero si sommano alle speranze sull’inflazione USA, già incoraggiate dalle prospettive di un incremento della spesa pubblica sotto l’amministrazione Trump.
La richiesta del dollaro è stata spinta inoltre dai report economici statunitensi positivi che fanno sperare in aumento dei tassi di interesse USA.
I redditi e le spese delle famiglie USA sono aumentati per il secondo mese consecutivo ad ottobre, secondo quanto emerso dai dati di ieri, ed un secondo report ha rivelato che l’occupazione del settore privato ha continuato ad essere solida a novembre.
I report hanno alimentato ulteriormente le aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi questo mese.
Gli investitori attendono i dati statunitensi sul settore manifatturiero nel corso della giornata ed il report di domani sull’occupazione non agricola per il mese di novembre.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, il 100% dei traders si aspetta che la banca centrale USA alzi i tassi di interesse in occasione del vertice di politica monetaria di dicembre.
I tassi alti in genere supportano il dollaro, aumentandone l’appeal per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY in calo dello 0,15% a 114,27, dopo essere schizzato al massimo di 114,78 all’inizio della seduta, il massimo da febbraio.
L’euro è in salita, con il cambio EUR/USD a 1,0605.
La moneta unica resta sotto pressione nei timori per la situazione del sistema bancario italiano a pochi giorni dal referendum costituzionale del 4 dicembre, il cui esito potrebbe portare alla caduta del governo.
La sterlina sale contro il dollaro con la coppia GBP/USD a 1,2533, in attesa dei dati sull’attività del settore manifatturiero britannico attesi nel corso della seduta.
Il dollaro scende per il secondo giorno consecutivo contro le valute dei paesi produttori di greggio, segnando un calo contro il rublo russo, il peso messicano e la corona norvegese.