Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo martedì, gli investitori restano in attesa dell’esito delle imminenti elezioni presidenziali statunitensi, in questo testa a testa tra Hillary Clinton e Donald Trump.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,17% a 97,61.
I mercati sono stati sostenuti dai sondaggi che mostrano la Clinton come favorita e dall’annuncio dell’FBI della chiusura delle indagini senza conseguenze per la candidata democratica.
Una vittoria della Clinton sarebbe meglio tollerata dai mercati finanziari, mentre una vittoria di Trump alimenterebbe le aspettative di un aumento dei tassi di interesse a dicembre da parte della Federal Reserve.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, esiste una possibilità al 76,3% di un aumento dei tassi in occasione del vertice di dicembre.
Le aspettative verso un aumento dei tassi di interesse tende a favorire il dollaro.
Ma secondo gli analisti, qualora le elezioni dovessero aumentare la volatilità del mercato, la Fed potrebbe decidere di non alzare i tassi.
Il dollaro è in calo contro l’euro, con il cambio EUR/USD a 1,1057 ed è stabile contro lo yen valuta rifugio, con il cambio USD/JPY a 104,49. Il ministro delle finanze nipponico Taro Aso ha dichiarato martedì che Tokyo dovrà reagire all’andamento del mercato valutario qualora l’esito delle elezioni dovesse causare un’impennata dello yen.
Il peso messicano è stabile contro il dollaro, con il cambio USD/MXN a 18,60 dopo essere crollata di oltre il 2% lunedì.
La valuta messicana è legata agli sviluppi elettorali, nei timori che un’eventuale vittoria del candidato repubblicano Donald Trump possa colpire l’economia del paese.
La sterlina è in salita, con il cambio GBP/USD su dello 0,29% a 1,2431.
In calo il dollaro australiano, con il cambio AUD/USD in calo dello 0,21% a 0,7721.
Il sentimento sull’aussie si è indebolito dopo i dati che hanno mostrato un calo delle importazioni ed esportazioni cinesi superiore al previsto ad ottobre, con un calo della domanda interna ed estera.