Investing.com – I futures sul petrolio greggio oggi oscillano tra piccoli guadagni e perdite, tra i timori in corso sulla crisi del debito sovrano nella zona euro che contrastano quelli su un’interruzione delle forniture di petrolio iraniano.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 102,17 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dello 0,07%.
Il contratto del greggio è stato scambiato in un range compreso tra 101,61, il minimo giornaliero e 102,47, il massimo della sessione.
La richiesta di asset più rischiosi è stata smorzata dai timori per la zona euro che hanno continuato a pesare sul sentimento, in vista delle aste governo che si terranno in Spagna e Italiano rispettivamente giovedì e venerdì.
Il rendimento dei titoli di stato italiani a 10 anni è salito al 7,05%, al di sopra della soglia del 7% considerata insostenibile, mentre la resa dei titoli spagnoli a 10 anni è al 5,35%.
Nel frattempo, un rapporto ha mostrato che i depositi overnight presso la BCE hanno toccato un nuovo record storico, mostrando ancora che le banche della regione rimangono restie a concedersi prestiti a vicenda.
I mercati sono in attesa di un incontro tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il Primo Ministro italiano Mario Monti, che si terrà nel corso della giornata a Berlino, mentre il presidente del FMI Christine Lagarde incontrerà il presidente francese Nicolas Sarkozy a Parigi.
Nel frattempo, i commercianti del petrolio hanno continuato a monitorare le tensioni tra l'Iran e l'Occidente dopo che l’agenzia iraniana Fars ha riferito che uno scienziato nucleare iraniano è stato ucciso dall'esplosione di una bomba nel nord di Teheran nella prima parte della giornata.
I prezzi del petrolio sono stati ben supportato dai recenti sessioni sui timori che l'Iran potrebbe mettere in atto le minacce di bloccare l'accesso allo Stretto di Hormuz, uno stretto passaggio che collega i paesi ricchi di petrolio del Golfo Persico con il resto del mondo.
I mercati sono sanche in attesa di dati del governo USA sulle scorte settimanali di greggio e di prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore mondiale di petrolio.
Si prevede che la relazione dimostrerà che le scorte statunitensi di greggio sono aumentate di 1,0 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per le scorte di benzina è previsto un incremento di 2,0 milioni di barili.
Dopo la chiusura dei mercati di ieri l'American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono salite di 0,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte totali di benzina sono aumentate di 1,89 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna febbraio sono saliti dello 0,25% a 113,56 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e il greggio a 11,39 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 102,17 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dello 0,07%.
Il contratto del greggio è stato scambiato in un range compreso tra 101,61, il minimo giornaliero e 102,47, il massimo della sessione.
La richiesta di asset più rischiosi è stata smorzata dai timori per la zona euro che hanno continuato a pesare sul sentimento, in vista delle aste governo che si terranno in Spagna e Italiano rispettivamente giovedì e venerdì.
Il rendimento dei titoli di stato italiani a 10 anni è salito al 7,05%, al di sopra della soglia del 7% considerata insostenibile, mentre la resa dei titoli spagnoli a 10 anni è al 5,35%.
Nel frattempo, un rapporto ha mostrato che i depositi overnight presso la BCE hanno toccato un nuovo record storico, mostrando ancora che le banche della regione rimangono restie a concedersi prestiti a vicenda.
I mercati sono in attesa di un incontro tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il Primo Ministro italiano Mario Monti, che si terrà nel corso della giornata a Berlino, mentre il presidente del FMI Christine Lagarde incontrerà il presidente francese Nicolas Sarkozy a Parigi.
Nel frattempo, i commercianti del petrolio hanno continuato a monitorare le tensioni tra l'Iran e l'Occidente dopo che l’agenzia iraniana Fars ha riferito che uno scienziato nucleare iraniano è stato ucciso dall'esplosione di una bomba nel nord di Teheran nella prima parte della giornata.
I prezzi del petrolio sono stati ben supportato dai recenti sessioni sui timori che l'Iran potrebbe mettere in atto le minacce di bloccare l'accesso allo Stretto di Hormuz, uno stretto passaggio che collega i paesi ricchi di petrolio del Golfo Persico con il resto del mondo.
I mercati sono sanche in attesa di dati del governo USA sulle scorte settimanali di greggio e di prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore mondiale di petrolio.
Si prevede che la relazione dimostrerà che le scorte statunitensi di greggio sono aumentate di 1,0 milioni di barili la scorsa settimana, mentre per le scorte di benzina è previsto un incremento di 2,0 milioni di barili.
Dopo la chiusura dei mercati di ieri l'American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono salite di 0,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte totali di benzina sono aumentate di 1,89 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna febbraio sono saliti dello 0,25% a 113,56 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e il greggio a 11,39 dollari al barile.