Investing.com – I futures dell'oro sono in calo oggi, dopo l’avvertimento di Standard & Poor’s di declassare il rating dei 15 paesi dell'area dell'euro, mentre i timori per un’interruzione dell forniture iraniane hanno limitato le perdite.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 100,75 dollari al barile, nella sessione della mattinata europea, in calo dello 0,25%.
I futures del greggio sono precedentemente scesi dello 0,55% a Novembre, a 100.38 dollari al barile.e.
In comunicato di ieri S&P ha dichiarato che potrebbe declassare di una tacca la tripla-A di Austria, Finlandia, Germania, Olanda e Lussemburgo ed ha inoltre segnalato un potenziale downgrade di due tacche per la Francia.
L’agenzia ha dichiarato che prevede di annunciare qualsiasi cambiamento del rating "appena possibile" dopo il summit dell'Unione Europea Venerdì.
L'annuncio è arrivato dopo che i leader francesi e tedeschi hanno delineato le proposte per far rispettare regole di bilancio più severe nella zona euro, che saranno discusse al summit Venerdì.
La zona euro ha rappresentato quasi il 16% del consumo mondiale di petrolio nel 2010, secondo i dati di British Petroleum.
Le perdite sono state limitate dai prezzi del greggio che hanno continuato a trarre sostegno dalle tensioni in corso sul programma nucleare iraniano e una potenziale interruzione per le esportazioni di petrolio dal paese.
La scorsa settimana, gli Stati Uniti, Regno Unito e l'Unione europea rafforzato il loro sanzioni contro il paese mediorientale, a seguito di un rapporto delle Nazioni Unite che ha dichairato che il governo iraniano stava lavorando su un'arma nucleare.
Il fornitore di servizi finanziari del Regno Unito Barclays ha affermato che la situazione in Iran "è difficile che migliorerà in tempi brevi."
In un rapporto pubblicato ieri la banca ha dichiarato che "si teme che la situazione delle forniture dall'Iran abbiano delle conseguenze sugli scambi del petrolio che passano attraverso lo Stretto di Hormuz."
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio, con il 5% di produzione mondiale nel 2011 e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con consegna a gennaio sono scesi dello 0,15%, a 109,63 al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 8,88 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 100,75 dollari al barile, nella sessione della mattinata europea, in calo dello 0,25%.
I futures del greggio sono precedentemente scesi dello 0,55% a Novembre, a 100.38 dollari al barile.e.
In comunicato di ieri S&P ha dichiarato che potrebbe declassare di una tacca la tripla-A di Austria, Finlandia, Germania, Olanda e Lussemburgo ed ha inoltre segnalato un potenziale downgrade di due tacche per la Francia.
L’agenzia ha dichiarato che prevede di annunciare qualsiasi cambiamento del rating "appena possibile" dopo il summit dell'Unione Europea Venerdì.
L'annuncio è arrivato dopo che i leader francesi e tedeschi hanno delineato le proposte per far rispettare regole di bilancio più severe nella zona euro, che saranno discusse al summit Venerdì.
La zona euro ha rappresentato quasi il 16% del consumo mondiale di petrolio nel 2010, secondo i dati di British Petroleum.
Le perdite sono state limitate dai prezzi del greggio che hanno continuato a trarre sostegno dalle tensioni in corso sul programma nucleare iraniano e una potenziale interruzione per le esportazioni di petrolio dal paese.
La scorsa settimana, gli Stati Uniti, Regno Unito e l'Unione europea rafforzato il loro sanzioni contro il paese mediorientale, a seguito di un rapporto delle Nazioni Unite che ha dichairato che il governo iraniano stava lavorando su un'arma nucleare.
Il fornitore di servizi finanziari del Regno Unito Barclays ha affermato che la situazione in Iran "è difficile che migliorerà in tempi brevi."
In un rapporto pubblicato ieri la banca ha dichiarato che "si teme che la situazione delle forniture dall'Iran abbiano delle conseguenze sugli scambi del petrolio che passano attraverso lo Stretto di Hormuz."
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio, con il 5% di produzione mondiale nel 2011 e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con consegna a gennaio sono scesi dello 0,15%, a 109,63 al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 8,88 dollari al barile.