FRANCOFORTE (Reuters) - E' un orientamento attendista quello adottato dal consiglio della Banca centrale europea, che ha confermato l'attuale pacchetto di misure accomodanti, alla luce di una certa resilienza mostrata dall'economia della zona euro allo shock della Brexit.
L'esito del consiglio rispecchia le attese degli economisti interpellati da Reuters in un sondaggio pubblicato la settimana scorsa, anche se sul mercato qualcuno si era sbilanciato per una fuga in avanti da parte di Francoforte.
Fuga in avanti che però non c'è stata, sebbene il presidente Mario Draghi nel corso della conferenza stampa ha chiaramente indicato che la Bce resta pronta ad agire con tutti gli strumenti a sua disposizione e monitorerà attentamente le mosse dei mercati finanziari.
Inoltre, ha annunciato Draghi, l'istituto sta studiando possibili cambiamenti al programma di acquisto asset, senza fornire ulteriori dettagli.
Le stime di crescita e inflazione a cura dello staff di economisti della banca centrale non hanno mostrato variazioni significative rispetto al'ultimo aggiornamento diffuso a giugno, prima del referendum che ha decretato la volontà dei britannici di lasciare l'Unione europea.
La Bce si attende che la crescita continui a un ritmo moderato ma stabile, anche se i rischi pendono decisamente verso il basso. I dati al momento disponibili suggeriscono che il Pil della valuta unica continuerà a crescere nel terzo trimestre, allo stesso ritmo (+0,3%) del periodo aprile-giugno.
Tornando alla decisione odierna, il consiglio Bce ha confermato a zero il costo del denaro, minimo di tutti i tempi in vigore ormai da marzo; invariati anche i tassi sui depositi marginali, a -0,40%, livello raggiunto anche in questo caso in marzo con una limatura di un decimo e quello sui prestiti marginali a 0,25%.
Resta invariato il termine dell'attuale programma di acquisto asset a marzo 2017, nonché l'importo mensile degli acquisti a 80 miliardi di euro, pur ribadendo che potrà essere prolungato finché non sarà osservato un sostenuto aggiustamento del sentiero di inflazione.
La maggioranza degli economisti interpellati nel sondaggio Reuters ritiene che la prossima mossa di Francoforte, presumibilmente in dicembre, sarà un'estensione temporale del programma degli acquisti 'quantitative easing' ma, ha puntualizzato Draghi, la questione al momento non è stata neppure toccata in sede di consiglio.
Nessuna novità sulla 'forward guidance', secondo cui i tassi rimarranno agli attuali livelli o inferiori per un periodo di tempo prolungato, comunque ben oltre il termine del programma di Qe.