Investing.com – I titoli asiatici sono in calo questo mercoledì, dopo che il vertice dei leader del Partito Comunista Cinese ha deluso le aspettative che la
Federal Reserve inizierà la riduzione del programma di acquisti a dicembre.
Il programma di stimolo della Fed è visto da molti investitori come un volano per il valore dei titoli azionari.
Alla chiusura degli scambi asiatici l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,7%, in Australia, l’indice ASX/200 ha chiuso in calo dell’1,37% ed il
Nikkei 225 ha chiuso in salita dello 0,15%.
Intanto, ad Hong Kong, l’indice Hang Seng è in calo al minimo di 10 settimane dopo che i quattro giorni del summit del partito comunista, detto Terzo Plenum, non è riuscito a fornire una chiara direzione sulla politica della prossima decade.
Una dichiarazione rilasciati alla conclusione del vertice ha mostrato che i policymakers creeranno una nuova commissione per “approfondire le riforme” per consentire al mercato libero di giocare un ruolo maggiore nell’economia.
In Cina il settore bancario ha segnato i cali più gravi, con China Construction Bank che segna -2,9%, Industrial and Commercial Bank of China che segna -3,1% e China Minsheng Bank che segna -3,2%.
A Tokyo, il Nikkei è salito al massimo di due settimane, con i traders che monitorano i movimenti del mercato valutario.
Il cambio USD/JPY è sceso al minimo della seduta di 99,41, staccandosi dal massimo del giorno precedente di 99,78. Uno yen più forte pesa sul valore dei redditi rimpatriati dall’estero delle imprese nipponiche e pesa così sulle previsioni per i proventi dell’export.
Sumitomo Mitsui Financial Group ha visto i titoli salire dell’1,65% dopo che la banca ha alzato le previsioni per gli utili netti a 750 miliardi di yen da 580 miliardi.
I titoli Mazda e Honda hanno visto un aumento rispettivamente dell’1,9% e dell’1,65%, mentre Sony e Sharp segnano un aumento del 3,6% e dell’1,5%.
In Australia, l’indice ASX/200 è in calo per via delle perdite registrate nel settore bancario.
National Australia Bank segna un calo del 2,45%, mentre ANZ Banking Group e Westpac Banking Group segnano il rispettivo calo del 2,1% e dell’1,8%. Commonwealth Banking Group segna un calo del 2,3%.
I futures dei mercati europei puntano ad un’apertura leggermente al ribasso.
I futures dell’EURO STOXX 50 indicano un calo dello 0,4%, i futures del francese CAC 40 segnano un calo dello 0,3%, a Londra i futures FTSE 100 indicano un calo dello 0,6%, mentre in Germania i futures DAX puntano ad un’apertura in calo dello 0,3%.
Gli investitori attendono ora l’udienza al Senato per confermare Janet Yellen come primo presidente donna della Federal Reserve, per avere delle indicazioni sul futuro andamento della politica monetaria USA.
La speculazione che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di stimolo già dal prossimo mese è salita dopo che l’economia statunitense ha segnato 204.000 posti di lavoro ad ottobre, secondo quanto dichiarato venerdì dal Dipartimento per il Lavoro, in salita rispetto ai 125.000 previsti dagli analisti.
Federal Reserve inizierà la riduzione del programma di acquisti a dicembre.
Il programma di stimolo della Fed è visto da molti investitori come un volano per il valore dei titoli azionari.
Alla chiusura degli scambi asiatici l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,7%, in Australia, l’indice ASX/200 ha chiuso in calo dell’1,37% ed il
Nikkei 225 ha chiuso in salita dello 0,15%.
Intanto, ad Hong Kong, l’indice Hang Seng è in calo al minimo di 10 settimane dopo che i quattro giorni del summit del partito comunista, detto Terzo Plenum, non è riuscito a fornire una chiara direzione sulla politica della prossima decade.
Una dichiarazione rilasciati alla conclusione del vertice ha mostrato che i policymakers creeranno una nuova commissione per “approfondire le riforme” per consentire al mercato libero di giocare un ruolo maggiore nell’economia.
In Cina il settore bancario ha segnato i cali più gravi, con China Construction Bank che segna -2,9%, Industrial and Commercial Bank of China che segna -3,1% e China Minsheng Bank che segna -3,2%.
A Tokyo, il Nikkei è salito al massimo di due settimane, con i traders che monitorano i movimenti del mercato valutario.
Il cambio USD/JPY è sceso al minimo della seduta di 99,41, staccandosi dal massimo del giorno precedente di 99,78. Uno yen più forte pesa sul valore dei redditi rimpatriati dall’estero delle imprese nipponiche e pesa così sulle previsioni per i proventi dell’export.
Sumitomo Mitsui Financial Group ha visto i titoli salire dell’1,65% dopo che la banca ha alzato le previsioni per gli utili netti a 750 miliardi di yen da 580 miliardi.
I titoli Mazda e Honda hanno visto un aumento rispettivamente dell’1,9% e dell’1,65%, mentre Sony e Sharp segnano un aumento del 3,6% e dell’1,5%.
In Australia, l’indice ASX/200 è in calo per via delle perdite registrate nel settore bancario.
National Australia Bank segna un calo del 2,45%, mentre ANZ Banking Group e Westpac Banking Group segnano il rispettivo calo del 2,1% e dell’1,8%. Commonwealth Banking Group segna un calo del 2,3%.
I futures dei mercati europei puntano ad un’apertura leggermente al ribasso.
I futures dell’EURO STOXX 50 indicano un calo dello 0,4%, i futures del francese CAC 40 segnano un calo dello 0,3%, a Londra i futures FTSE 100 indicano un calo dello 0,6%, mentre in Germania i futures DAX puntano ad un’apertura in calo dello 0,3%.
Gli investitori attendono ora l’udienza al Senato per confermare Janet Yellen come primo presidente donna della Federal Reserve, per avere delle indicazioni sul futuro andamento della politica monetaria USA.
La speculazione che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di stimolo già dal prossimo mese è salita dopo che l’economia statunitense ha segnato 204.000 posti di lavoro ad ottobre, secondo quanto dichiarato venerdì dal Dipartimento per il Lavoro, in salita rispetto ai 125.000 previsti dagli analisti.