Investing.com – L’euro ha esteso le perdite contro il dollaro USA questo mercoledì, in seguito ai dati USA più forti del previsto alimentando le aspettative di un intervento della Federal Reserve.
Nella mattinata degli scambi USA il cambio EUR/USD è ha toccato 1,2264, il minimo da lunedì; il cambio successivamente si è attestato a 1,2266, in calo dello 0,45%.
Supporto a breve termine 1,2240, minimo del 10 agosto e resistenza a 1,2342, massimo della sessione.
I dati hanno mostrato che l’indice manifatturiero della
Federal Reserve di New York è sceso più del previsto ad agosto, in calo sotto lo zero per la prima volta dall’ottobre 2011.
La Federal Reserve di New York ha dichiarato che l’indice delle condizioni generali delle imprese è sceso di 13,2 punti a meno 5,8 ad agosto, da una lettura di 7,4 a luglio.
Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice di 0,9 punti a 6,5 ad agosto.
Un rapporto separato ha mostrato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati a luglio, in seguito ad una lettura piatta nel mese precedente. Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,2%.
L’IPC core che esclude gli alimentari e i costi energetici è aumentato dello 0,1% il mese scorso, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,2% e dopo un incremento dello 0,2% il mese precedente.
I report hanno acceso la speculazione che la Federal Reserve possa decidere di implementare misure di stimolo nel breve termine per sostenere la crescita.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,41% a 0,7827, ed EUR/JPY in calo dello 0,34% a 96,68.
L’euro è rimasto sotto pressione nei timori per le previsioni economiche dopo i dati di ieri che hanno mostrato un calo dello 0,2% del PIL della zona euro ed un peggioramento del sentimento economico tedesco.
Intanto l’ottimismo verso un intervento BCE per contrastare la crisi della zone euro è andato scemando, mentre gli investitori attendono maggiori dettagli sulla proposta del programma della banca.
Nella mattinata degli scambi USA il cambio EUR/USD è ha toccato 1,2264, il minimo da lunedì; il cambio successivamente si è attestato a 1,2266, in calo dello 0,45%.
Supporto a breve termine 1,2240, minimo del 10 agosto e resistenza a 1,2342, massimo della sessione.
I dati hanno mostrato che l’indice manifatturiero della
Federal Reserve di New York è sceso più del previsto ad agosto, in calo sotto lo zero per la prima volta dall’ottobre 2011.
La Federal Reserve di New York ha dichiarato che l’indice delle condizioni generali delle imprese è sceso di 13,2 punti a meno 5,8 ad agosto, da una lettura di 7,4 a luglio.
Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice di 0,9 punti a 6,5 ad agosto.
Un rapporto separato ha mostrato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati a luglio, in seguito ad una lettura piatta nel mese precedente. Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,2%.
L’IPC core che esclude gli alimentari e i costi energetici è aumentato dello 0,1% il mese scorso, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,2% e dopo un incremento dello 0,2% il mese precedente.
I report hanno acceso la speculazione che la Federal Reserve possa decidere di implementare misure di stimolo nel breve termine per sostenere la crescita.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,41% a 0,7827, ed EUR/JPY in calo dello 0,34% a 96,68.
L’euro è rimasto sotto pressione nei timori per le previsioni economiche dopo i dati di ieri che hanno mostrato un calo dello 0,2% del PIL della zona euro ed un peggioramento del sentimento economico tedesco.
Intanto l’ottimismo verso un intervento BCE per contrastare la crisi della zone euro è andato scemando, mentre gli investitori attendono maggiori dettagli sulla proposta del programma della banca.