Investing.com – L’euro è sceso contro il dollaro USA stamane, l’incertezza sull’accordo UE di venerdì per allentare la crisi del debito nella zona euro ha pesato, insieme ai dati economici deboli.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2612, il minimo della sessione, per toccare 1,2625, in calo dello 0,28%.
Supporto a 1,2518, minimo del 22 giugno e resistenza a 1,2692, massimo di venerdì e di sei giorni.
L’euro ha subito un impennata contro il dollaro venerdì, dopo che i leader UE hanno convenuto di utilizzare i fondi per il salvataggio internazionale per supportare direttamente le banche, senza pesare ulteriormente sul debito nazionale, per acquistare debito allo scopo di arrestare la corsa dei rendimenti.
I leader hanno stabilito inoltre di formare un organismo di controllo bancario per l’area dell’euro.
Ma la moneta unica è andata sotto pressione nei timori sull’efficacia a lungo termine dell’accordo europeo per allentare la crisi del debito nella zona euro, e resta anche l’incertezza su come e quando i leader UE metteranno in pratica le nuove misure decise.
Stamane Finlandia e Olanda hanno confermato al loro opposizione all’utilizzo del fondo di salvataggio per l’acquisto di debito.
Intanto i dati ufficiali hanno mostrato che il tasso di disoccupazione nel blocco della moneta unica è salito ad un record dell’11,1% a maggio, contro l’11% di aprile.
Un secondo report ha mostrato che l’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito a 45,1 a giungo, contro la lettura preliminare di 44,8, stabile alla lettura più bassa dal giugno 2009.
Gli investitori osserveranno inoltre il vertice della BCE fissato per questo giovedì, nelle aspettative verso un taglio degli interessi, nonché i dati sulle buste paga non agricole che gli Usa rilasceranno venerdì.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,80156 ed EUR/JPY in calo dello 0,35% a 100,68.
Nel corso della giornata l’ISM rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero statunitense.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2612, il minimo della sessione, per toccare 1,2625, in calo dello 0,28%.
Supporto a 1,2518, minimo del 22 giugno e resistenza a 1,2692, massimo di venerdì e di sei giorni.
L’euro ha subito un impennata contro il dollaro venerdì, dopo che i leader UE hanno convenuto di utilizzare i fondi per il salvataggio internazionale per supportare direttamente le banche, senza pesare ulteriormente sul debito nazionale, per acquistare debito allo scopo di arrestare la corsa dei rendimenti.
I leader hanno stabilito inoltre di formare un organismo di controllo bancario per l’area dell’euro.
Ma la moneta unica è andata sotto pressione nei timori sull’efficacia a lungo termine dell’accordo europeo per allentare la crisi del debito nella zona euro, e resta anche l’incertezza su come e quando i leader UE metteranno in pratica le nuove misure decise.
Stamane Finlandia e Olanda hanno confermato al loro opposizione all’utilizzo del fondo di salvataggio per l’acquisto di debito.
Intanto i dati ufficiali hanno mostrato che il tasso di disoccupazione nel blocco della moneta unica è salito ad un record dell’11,1% a maggio, contro l’11% di aprile.
Un secondo report ha mostrato che l’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito a 45,1 a giungo, contro la lettura preliminare di 44,8, stabile alla lettura più bassa dal giugno 2009.
Gli investitori osserveranno inoltre il vertice della BCE fissato per questo giovedì, nelle aspettative verso un taglio degli interessi, nonché i dati sulle buste paga non agricole che gli Usa rilasceranno venerdì.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,80156 ed EUR/JPY in calo dello 0,35% a 100,68.
Nel corso della giornata l’ISM rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero statunitense.