Investing.com – L’euroè sceso contro le principali controparti, dopo che l’attesissima asta del debito spagnolo non è riuscita ad allentare i timori sulla situazione fiscale spagnola.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,06% a 1,3113, staccandosi dal massimo della sessione di 1,3166.
Ma il sentimento sull’euro è rimasto fragile in seguito ad un’asta di titoli spagnoli che ha visto il superamento della cifra prefissata, di 2,5 miliardi di euro, mentre il rendimento dei titoli a 10 anni è rimasto al di sotto del 6%.
La Spagna ha venduto all’asta 1,1 miliardi di euro in titoli a 2 anni ad un rendimento medio del 3,46%, contro il 2,06% di un’asta simile il mese scorso, ed ha venduto 1,42 miliardi di euro in titoli a 10 anni ad un rendimento medio del 5,74%, contro il 5,33% di un’asta simile a marzo.
I risultati però non hanno allentato i timori sulle previsioni per il paese, mentre il governo del primo ministro Mariano Rajoy cerca di ridurre uno dei principali debiti della zona euro, con il pericolo di una seria recessione.
La moneta unica è vicina al minimo di 19 mesi contro la sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,14% a 0,8178.
Le sterlina resta supportata dai verbali del meeting di politica monetaria di aprile della BoE rilasciati ieri hanno mostrato che solo un decisore ha votato a favore di un ulteriore allentamento monetario questo mese.
A marzo, due dei nove membri del comitato decisionale avevano votato a favore di uno stimolo ulteriore.
I forti dati del Regno Unito rilasciati ieri hanno spinto le speranze che l’economia sia in una fase di ripresa.
L’euro è salito contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,47% a 107,12.
Lo yen è andato sotto pressione nella speculazione sull’eventualità di una decisione per un allentamento da parte della BoJ, dopo che il governatore della Banca del Giappone si è impegnato ad implementare delle nuove misure di stimolo monetario, per raggiungere il target di inflazione del paese.
I dati hanno mostrato oggi che il disavanzo commerciale si è allargato più del previsto a marzo, in salita a 0,62 mila miliardi di yen, contro 0,32 mila miliardi di yen nel mese precedente.
Gli analisti si aspettavano che il disavanzo commerciale salisse a 0,44 mila miliardi di yen a marzo.
L’euro si è mosso poco rispetto al franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,02% a 1,2016.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD USD in calo dello 0,24% a 1,2977, EUR/AUD giù dello 0,11% a 1,2657 ed EUR/NZD in giù dello 0,30% a 1,6031.
In Nuova Zelanda, i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC è salito dello 0,5% nel primo trimestre, dopo un calo dello 0,3% nel trimestre precedente, meno delle aspettative di un aumento dello 0,6%.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati sulla vendita di case esistenti ed un report sull’attività manifatturiera di Philadelphia.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,06% a 1,3113, staccandosi dal massimo della sessione di 1,3166.
Ma il sentimento sull’euro è rimasto fragile in seguito ad un’asta di titoli spagnoli che ha visto il superamento della cifra prefissata, di 2,5 miliardi di euro, mentre il rendimento dei titoli a 10 anni è rimasto al di sotto del 6%.
La Spagna ha venduto all’asta 1,1 miliardi di euro in titoli a 2 anni ad un rendimento medio del 3,46%, contro il 2,06% di un’asta simile il mese scorso, ed ha venduto 1,42 miliardi di euro in titoli a 10 anni ad un rendimento medio del 5,74%, contro il 5,33% di un’asta simile a marzo.
I risultati però non hanno allentato i timori sulle previsioni per il paese, mentre il governo del primo ministro Mariano Rajoy cerca di ridurre uno dei principali debiti della zona euro, con il pericolo di una seria recessione.
La moneta unica è vicina al minimo di 19 mesi contro la sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,14% a 0,8178.
Le sterlina resta supportata dai verbali del meeting di politica monetaria di aprile della BoE rilasciati ieri hanno mostrato che solo un decisore ha votato a favore di un ulteriore allentamento monetario questo mese.
A marzo, due dei nove membri del comitato decisionale avevano votato a favore di uno stimolo ulteriore.
I forti dati del Regno Unito rilasciati ieri hanno spinto le speranze che l’economia sia in una fase di ripresa.
L’euro è salito contro lo yen, con EUR/JPY su dello 0,47% a 107,12.
Lo yen è andato sotto pressione nella speculazione sull’eventualità di una decisione per un allentamento da parte della BoJ, dopo che il governatore della Banca del Giappone si è impegnato ad implementare delle nuove misure di stimolo monetario, per raggiungere il target di inflazione del paese.
I dati hanno mostrato oggi che il disavanzo commerciale si è allargato più del previsto a marzo, in salita a 0,62 mila miliardi di yen, contro 0,32 mila miliardi di yen nel mese precedente.
Gli analisti si aspettavano che il disavanzo commerciale salisse a 0,44 mila miliardi di yen a marzo.
L’euro si è mosso poco rispetto al franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,02% a 1,2016.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD USD in calo dello 0,24% a 1,2977, EUR/AUD giù dello 0,11% a 1,2657 ed EUR/NZD in giù dello 0,30% a 1,6031.
In Nuova Zelanda, i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC è salito dello 0,5% nel primo trimestre, dopo un calo dello 0,3% nel trimestre precedente, meno delle aspettative di un aumento dello 0,6%.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati sulla vendita di case esistenti ed un report sull’attività manifatturiera di Philadelphia.