Investing.com – L’euro è pressoché invariato vicino al minimo di tre mesi contro il dollaro questo lunedì, in seguito ai dati di venerdì sull’occupazione USA che hanno alimentato le speranze sulla ripresa statunitense.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,3025, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3002, in salita dello 0,05%.
Supporto a 1,2954, minimo di venerdì e di tre mesi e resistenza a 1,3100, massimo del 1° marzo.
L’economia statunitense ha segnato 236.000 nuovi posti di lavoro lo scorso venerdì, sopra le aspettative di un aumento di 160.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7%, il minimo dal dicembre 2008, rispetto al 7,9% di gennaio.
I dati positivi hanno alimentato la speculazione verso una conclusione anticipata del programma di allentamento della Federal Reserve, spingendo la domanda per il dollaro. La moneta unica è rimasta sotto pressione per via del declassamento sull’Italia ad opera di Fitch, a causa dell’incertezza politica e della recessione.
Stamane i dati hanno mostrato che il surplus commerciale della Germania è sceso a 15,7 miliardi di euro a gennaio, da un rivisto 16,9 miliardi del mese precedente.
Le esportazioni tedesche sono salite di un destagionalizzato 1,4% a gennaio, in rapporto allo stesso mese dello scorso anno, mentre le importazioni sono salite del 3,3%.
L’euro è salito contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in salita dello 0,28%, a 0,8741 ed EUR/JPY in salita dello 0,18% to 125,04.
Il sentimento sulla sterlina è rimasto debole nei timori di una eventuale tripla recessione e di un ulteriore allentamento da parte della Banca d’Inghilterra.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,3025, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3002, in salita dello 0,05%.
Supporto a 1,2954, minimo di venerdì e di tre mesi e resistenza a 1,3100, massimo del 1° marzo.
L’economia statunitense ha segnato 236.000 nuovi posti di lavoro lo scorso venerdì, sopra le aspettative di un aumento di 160.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7%, il minimo dal dicembre 2008, rispetto al 7,9% di gennaio.
I dati positivi hanno alimentato la speculazione verso una conclusione anticipata del programma di allentamento della Federal Reserve, spingendo la domanda per il dollaro. La moneta unica è rimasta sotto pressione per via del declassamento sull’Italia ad opera di Fitch, a causa dell’incertezza politica e della recessione.
Stamane i dati hanno mostrato che il surplus commerciale della Germania è sceso a 15,7 miliardi di euro a gennaio, da un rivisto 16,9 miliardi del mese precedente.
Le esportazioni tedesche sono salite di un destagionalizzato 1,4% a gennaio, in rapporto allo stesso mese dello scorso anno, mentre le importazioni sono salite del 3,3%.
L’euro è salito contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in salita dello 0,28%, a 0,8741 ed EUR/JPY in salita dello 0,18% to 125,04.
Il sentimento sulla sterlina è rimasto debole nei timori di una eventuale tripla recessione e di un ulteriore allentamento da parte della Banca d’Inghilterra.