Investing.com – L’euro è stabile contro il dollaro statunitense questo giovedì, vicino al minimo di tre mesi, con i timori sulla situazione nella zona euro che continuano a pesare sulla moneta unica, mentre i segni di ripresa negli USA hanno supportato il biglietto verde.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2924, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2954, in salita dello 0,05%.
Supporto a 1,2986, minimo del 10 dicembre e resistenza a 1,3065, massimo di mercoledì.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo che l’Italia ha visto salire il rendimento dei titoli a 3 anni al livello più alto da dicembre, nel corso della prima asta successiva al declassamento dell’agenzia di rating Fitch la scorsa settimana, per via dell’esito delle elezioni.
Inoltre, i dati di ieri hanno mostrato che la produzione industriale nella zona euro è scesa dello 0,4% a gennaio, da dicembre, superando le aspettative di un calo dello 0,1%.
Intanto il rilascio di dati positivi sulle vendite al dettaglio USA hanno alimentato l’ottimismo che la ripresa negli USA stia guadagnando terreno, dopo i dati della scorsa settimana che hanno mostrato un aumento dell’occupazione a gennaio ed un calo del tasso di disoccupazione USA a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
Il Dipartimento per il Lavoro Statunitense ha dichiarato che le vendite al dettaglio USA sono salite dell’1,1% a febbraio, superando le aspettative di un aumento dello 0,5%.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono salite più del previsto, toccando +1% contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,24%, a 0,8666.
Nel corso della giornata i leader UE daranno inizio al summit di due giorni sull’economia.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sull’IPP, insieme ai dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,2924, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2954, in salita dello 0,05%.
Supporto a 1,2986, minimo del 10 dicembre e resistenza a 1,3065, massimo di mercoledì.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo che l’Italia ha visto salire il rendimento dei titoli a 3 anni al livello più alto da dicembre, nel corso della prima asta successiva al declassamento dell’agenzia di rating Fitch la scorsa settimana, per via dell’esito delle elezioni.
Inoltre, i dati di ieri hanno mostrato che la produzione industriale nella zona euro è scesa dello 0,4% a gennaio, da dicembre, superando le aspettative di un calo dello 0,1%.
Intanto il rilascio di dati positivi sulle vendite al dettaglio USA hanno alimentato l’ottimismo che la ripresa negli USA stia guadagnando terreno, dopo i dati della scorsa settimana che hanno mostrato un aumento dell’occupazione a gennaio ed un calo del tasso di disoccupazione USA a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
Il Dipartimento per il Lavoro Statunitense ha dichiarato che le vendite al dettaglio USA sono salite dell’1,1% a febbraio, superando le aspettative di un aumento dello 0,5%.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili, sono salite più del previsto, toccando +1% contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,24%, a 0,8666.
Nel corso della giornata i leader UE daranno inizio al summit di due giorni sull’economia.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali sull’IPP, insieme ai dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.