Investing.com - La sterlina ha toccato un nuovo minimo contro il dollaro USA questo venerdì, con il sentimento del rischio che si è indebolito dopo il rilascio dei dati relativi al sentimento dei consumatori USA, mentre il rilascio di dati deludenti provenienti dal Regno Unito pesa sulla sterlina.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio GBP/USD ha toccato 1,5872, il minimo dal 16 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,5860, in calo dello 0,85%.
Supporto a 1,5836, minimo del 16 novembre e resistenza a 1,6007, massimo della seduta.
In un report preliminare dell’Università del Michigan ha mostrato che il sentimento dei consumatori statunitensi è sceso a 71,3 a gennaio, il minimo dal dicembre 2011, da una lettura di 72,9 nel mese precedente, deludendo le aspettative di un miglioramento a 75,0.
I dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono scese dello 0,1% a dicembre, disattendendo le aspettative di un aumento dello 0,2%, dopo una lettura invariata nel mese precedente.
Intanto il Primo Ministro David Cameron ha rimandato l’atteso discorso sul futuro del rapporto tra Regno Unito e UE per via del problema ostaggi in Algeria.
Il sentimento sulla sterlina resta vulnerabile per via della recente serie di dati poco incoraggianti, tra cui una forte contrazione nel settore dei servizi a dicembre, che ha alimentato i timori di una nuova recessione.
Intanto continua a pesare l’incertezza sugli sviluppi relativi al tetto del debito statunitense, dopo che il Presidente Barack Obama ha chiesto ai Repubblicani di approvare l’aumento del tetto massimo senza chiedere in cambio alcuna concessione politica.
Ieri Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, ha avvisato che la lotta sull’aumento del debito statunitense potrebbe avere degli effetti “catastrofici” sull’economia globale, se non sarà risolta in tempo.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,17% a 0,8378.
Il sentimento è migliorato in seguito ai dati ufficiali che hanno mostrato che il prodotto interno lordo in Cina è salito al 7,9% per il quarto trimestre rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di un aumento del 7,8%, dopo un aumento del 7,4% nel trimestre precedente.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio GBP/USD ha toccato 1,5872, il minimo dal 16 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,5860, in calo dello 0,85%.
Supporto a 1,5836, minimo del 16 novembre e resistenza a 1,6007, massimo della seduta.
In un report preliminare dell’Università del Michigan ha mostrato che il sentimento dei consumatori statunitensi è sceso a 71,3 a gennaio, il minimo dal dicembre 2011, da una lettura di 72,9 nel mese precedente, deludendo le aspettative di un miglioramento a 75,0.
I dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono scese dello 0,1% a dicembre, disattendendo le aspettative di un aumento dello 0,2%, dopo una lettura invariata nel mese precedente.
Intanto il Primo Ministro David Cameron ha rimandato l’atteso discorso sul futuro del rapporto tra Regno Unito e UE per via del problema ostaggi in Algeria.
Il sentimento sulla sterlina resta vulnerabile per via della recente serie di dati poco incoraggianti, tra cui una forte contrazione nel settore dei servizi a dicembre, che ha alimentato i timori di una nuova recessione.
Intanto continua a pesare l’incertezza sugli sviluppi relativi al tetto del debito statunitense, dopo che il Presidente Barack Obama ha chiesto ai Repubblicani di approvare l’aumento del tetto massimo senza chiedere in cambio alcuna concessione politica.
Ieri Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, ha avvisato che la lotta sull’aumento del debito statunitense potrebbe avere degli effetti “catastrofici” sull’economia globale, se non sarà risolta in tempo.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,17% a 0,8378.
Il sentimento è migliorato in seguito ai dati ufficiali che hanno mostrato che il prodotto interno lordo in Cina è salito al 7,9% per il quarto trimestre rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di un aumento del 7,8%, dopo un aumento del 7,4% nel trimestre precedente.