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Dollaro ancora al massimo di 14 mesi contro i rivali

Pubblicato 10.09.2014, 10:49
Il dollaro resta vicino al massimo di 14 mesi per le aspettative di un aumento dei tassi di interesse USA
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Investing.com - Il dollaro continua ad essere scambiato vicino al massimo degli ultimi 14 mesi contro le altre principali valute questo mercoledì; le crescenti aspettative per l’aumento anticipato dei tassi di interesse USA continuano a sostenere il biglietto verde.

Il cambio USD/JPY è salito ad un nuovo massimo di sei mesi per poi attestarsi in salita dello 0,56% a 106,78.

Lo yen resta sotto pressione dopo i dati di lunedì che hanno mostrato una contrazione maggiore del previsto dell’economia nipponica nel secondo trimestre, mentre in un secondo report si legge che il surplus del conto corrente del paese è risultato poco al di sotto delle aspettative a luglio.

I dati deludenti indicano che l’economia non riesce a riprendere lo slancio e hanno alimentato le aspettative di ulteriori misure di stimolo da parte della Banca del Giappone.

Intanto, la richiesta del biglietto verde resta supportata dalle speranze che la Federal Reserve sia vicina ad aumentare i tassi di interesse.

Si prevede che la Fed tagli di altri 10 miliardi di dollari il suo programma di acquisti di stimolo durante il vertice della prossima settimana, riuscendo quindi a chiudere il programma entro ottobre, per poi alzare i tassi di interesse intorno alla metà del 2015.

Secondo quanto dichiarato dai funzionari della Fed in uno studio della Federal Reserve di San Francisco pubblicato lunedì, l’aumento dei tassi potrebbe avvenire prima del previsto.

L’euro resta al di sopra del minimo degli ultimi 14 mesi contro il dollaro, con il cambio EUR/USD giù dello 0,10% a 1,2926.

La moneta unica si è indebolita quando la scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha inaspettatamente annunciato la riduzione dei tassi al minimo storico nella zona euro ed ha presentato nuove misure per sostenere la ripresa precaria e supportare l’inflazione.

Il cambio GBP/USD si è attestato a 1,6088, vicino al minimo degli ultimi 10 mesi di 1,6057 registrato ieri, dopo il nuovo sondaggio che ha mostrato un aumento dei consensi all’indipendenza scozzese in vista del referendum della prossima settimana.

L’incertezza sulla scelta di una valuta nell’eventuale Scozia indipendente nonché i timori per le ripercussioni sul debito nazionale britannico hanno spinto gli investitori ad abbandonare le posizioni sulla sterlina.

Il cambio USD/CHF sale dello 0,16%, ancora vicino al massimo di un anno di 0,9342.

Il dollaro australiano e neozelandese sono in calo, con il cambio AUD/USD giù dello 0,90% a 0,9120 e con la coppia NZD/USD in calo dello 0,39% a 0,8214, mentre il cambio USD/CAD sale dello 0,25% a 1,1009.

La Westpac Banking Corporation ha riportato oggi che il sentimento dei consumatori in Australia è sceso del 4,6% questo mese, dopo l’aumento del 3,8% ad agosto.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,19% a 84,43, non lontano dal massimo di 14 mesi di martedì di 84,65.

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