Investing.com - Il dollaro è vicino al massimo di sei mesi contro lo yen questo martedì, mentre l’euro è salito al massimo di sei settimane contro il dollaro ed il sentimento è rimasto rialzista.
Negli scambi della mattinata europea il cambio USD/JPY è salito a 103,39, il minimo dal 23 maggio ed è sceso dello 0,09% a 103,18.
Il cambio EUR/USD è salito ai massimi di 1,3767, il minimo dal 30 ottobre ed è salito dello 0,07% a 1,3747.
La fiducia degli investitori continua ad essere sostenuta dopo i dati di venerdì che hanno mostrato che l’economia USA ha segnato più posti di lavoro del previsto a novembre, portando il numero dei disoccupati al minimo di sette anni del 7,0%.
La propensione al rischio ha pesato sulla domanda per il dollaro e lo yen ed ha supportato l’euro.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
La propensione al rischio è stata alimentata dopo i dati di oggi migliori del previsto sulle vendite al dettaglio in Cina, in salita del 13,7% a novembre, mentre la produzione industriale è aumentata del 10,0%, poco al di sotto delle aspettative. I dati hanno allentato i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.
La sterlina è salita ai massimi di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi, prima di attestarsi in calo dello 0,02% a 1,6423, in attesa dei dati del Regno Unito sulla produzione manifatturiera e sulla bilancia commerciale.
Il dollaro è stabile contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,04% a 0,8899.
Il biglietto verde è salito contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,17% a 0,9093, NZD/USD giù dello 0,10% a 0,8272 e USD/CAD che sale dello 0,14% a 1,0641.
Il dollaro australiano è sceso dopo che la National Australia Bank ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è sceso a 5 a novembre, da una lettura rivista al rialzo di 6 nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i mutui casa in Australia sono saliti dell’1% ad ottobre, in linea con le aspettative.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,03% a 80,13.
Negli scambi della mattinata europea il cambio USD/JPY è salito a 103,39, il minimo dal 23 maggio ed è sceso dello 0,09% a 103,18.
Il cambio EUR/USD è salito ai massimi di 1,3767, il minimo dal 30 ottobre ed è salito dello 0,07% a 1,3747.
La fiducia degli investitori continua ad essere sostenuta dopo i dati di venerdì che hanno mostrato che l’economia USA ha segnato più posti di lavoro del previsto a novembre, portando il numero dei disoccupati al minimo di sette anni del 7,0%.
La propensione al rischio ha pesato sulla domanda per il dollaro e lo yen ed ha supportato l’euro.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
La propensione al rischio è stata alimentata dopo i dati di oggi migliori del previsto sulle vendite al dettaglio in Cina, in salita del 13,7% a novembre, mentre la produzione industriale è aumentata del 10,0%, poco al di sotto delle aspettative. I dati hanno allentato i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.
La sterlina è salita ai massimi di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi, prima di attestarsi in calo dello 0,02% a 1,6423, in attesa dei dati del Regno Unito sulla produzione manifatturiera e sulla bilancia commerciale.
Il dollaro è stabile contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,04% a 0,8899.
Il biglietto verde è salito contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,17% a 0,9093, NZD/USD giù dello 0,10% a 0,8272 e USD/CAD che sale dello 0,14% a 1,0641.
Il dollaro australiano è sceso dopo che la National Australia Bank ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è sceso a 5 a novembre, da una lettura rivista al rialzo di 6 nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i mutui casa in Australia sono saliti dell’1% ad ottobre, in linea con le aspettative.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,03% a 80,13.