Investing.com - Il dollaro scivolata oggi contro il franco svizzero mentre i prezzi del petrolio greggio rimangono supportati dalle preoccupazioni per l'impatto di maggiori costi energetici per l'economia degli Stati Uniti, derivanti dagli attacchi aerei degli Stati Uniti in Libia.
Il cambio USD/CHF è sceso al minimo giornaliero di 0,9011 durante la mattinata europea; successivamente la coppia si è fermata a 0,9028, con un calo dello 0,18%.
Sostegno a 0,8895, minimo del 15 marzo e minimo storico e resistenza a breve termine a0,9089, massimo di venerdì.
All'inizio della giornata, i prezzi del greggio sono risultati stabili, dopo l’impennata di circa l'1% di lunedì, tra le preoccupazioni per una prolungata interruzione delle forniture dalla Libia e le tensioni crescenti in Bahrain e nello Yemen che alimentano il timore di una possibile diffusione dei conflitti in Arabia Saudita, il principale produttore mondiale di petrolio.
Martedì, dati ufficiali indicano che le esportazioni svizzere sono rimaste forti nel mese di febbraio, nonostante la forza del franco svizzero.
L'Ufficio federale di statistica ha dichiarato che il disavanzo commerciale è aumentato a 2,49 miliardi di franchi svizzeri a febbraio, contro una previsione di un aumento di 2,130 miliardi di franchi svizzeri. Il rapporto afferma che le esportazioni sono cresciute del 4,2% a febbraio, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,3%.
Lo swissie è sceso anche contro l'euro, con il cambio EUR/CHF in calo dello 0,05% a 1,2862.
Nel corso della giornata, a Ginevra, sono attese le dichiarazioni del presidente della Banca nazionale Philipp Hildebrand.
Il cambio USD/CHF è sceso al minimo giornaliero di 0,9011 durante la mattinata europea; successivamente la coppia si è fermata a 0,9028, con un calo dello 0,18%.
Sostegno a 0,8895, minimo del 15 marzo e minimo storico e resistenza a breve termine a0,9089, massimo di venerdì.
All'inizio della giornata, i prezzi del greggio sono risultati stabili, dopo l’impennata di circa l'1% di lunedì, tra le preoccupazioni per una prolungata interruzione delle forniture dalla Libia e le tensioni crescenti in Bahrain e nello Yemen che alimentano il timore di una possibile diffusione dei conflitti in Arabia Saudita, il principale produttore mondiale di petrolio.
Martedì, dati ufficiali indicano che le esportazioni svizzere sono rimaste forti nel mese di febbraio, nonostante la forza del franco svizzero.
L'Ufficio federale di statistica ha dichiarato che il disavanzo commerciale è aumentato a 2,49 miliardi di franchi svizzeri a febbraio, contro una previsione di un aumento di 2,130 miliardi di franchi svizzeri. Il rapporto afferma che le esportazioni sono cresciute del 4,2% a febbraio, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,3%.
Lo swissie è sceso anche contro l'euro, con il cambio EUR/CHF in calo dello 0,05% a 1,2862.
Nel corso della giornata, a Ginevra, sono attese le dichiarazioni del presidente della Banca nazionale Philipp Hildebrand.