Investing.com – Il dollaro è sceso contro il franco svizzero venerdì, dopo le dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che hanno fatto salire il dollaro contro lo Swissie.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9200 giovedì, il massimo dal 30 gennaio, successivamente il cambio è sceso a 0,9170 alla chiusura di venerdì, in calo dello 0,87% sulla settimana.
Supporto a 0,9064, minimo di giovedì e resistenza a 0,9226, massimo del 30 gennaio.
Il dollaro è salito contro il franco svizzero in pressione dopo le dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi, il quale ha affermato giovedì che la banca monitorerà gli sviluppi dei mercati per vedere se l’euro più forte avrà degli effetti sulle previsioni di inflazione.
L’euro ha terminato la settimana al minimo di un mese contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo a 1,2256, l’1,12% in meno rispetto alla settimana.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha affermato che i recenti apprezzamenti dell’euro riflettono un ritorno della fiducia degli investitori nella zona euro, aggiungendo che il tasso di cambio non è un target della politica.
Durante la conferenza stampa a conclusione del vertice, Draghi ha dichiarato che la debolezza economica nella zona euro continuerà per tutta la prima parte del 2013, aggiungendo che l’economia dovrebbe iniziare la ripresa “più in là” nel corso dell’anno.
La BCE ha lasciato i tassi di interesse allo 0,75% giovedì, in linea con le aspettative dei mercati.
La Banca Nazionale Svizzera ha mostrato che le riserve di valuta estera sono scese per il quarto mese consecutivo a gennaio, scendendo a 427,04 miliardi dai 427,19 miliardi di dicembre.
Le riserve in valuta estera della Banca Nazionale Svizzera sono osservate poiché mostrano quanto la banca centrale sia spendendo per mantenere il tasso di cambio fisso di 1,20 euro impostato a settembre 2011.
Un secondo report ha mostrato che l’indice della fiducia dei consumatori in Svizzera SECO è migliorato a meno 6 a gennaio da meno 17 nel mese precedente, superando le aspettative di una lettura a meno 14.
Negli Stati Uniti i dati di venerdì hanno mostrato che il deficit commerciale si è ristretto più del previsto a dicembre, al minimo da gennaio 2010, alimentando le aspettative che la crescita del quarto trimestre potrà essere rivista al rialzo, dopo i dati della settimana scorsa che hanno mostrato che l’economia si è contratta al tasso annuo dello 0,1%.
Il Dipartimento del Commercio USA ha dichiarato che il deficit commerciale si è ristretto a 38,5 miliardi di dollari, dai 48,6 miliardi di dollari di novembre, contro le aspettative di un deficit di 46,0 miliardi di dollari.
Nella prossima settimana gli investitori i dati USA sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia degli investitori; al centro dell’attenzione anche i dati della zona euro sul quarto trimestre.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì poiché non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 12 febbraio
La Svizzera pubblicherà i dati ufficiali sull’inflazione dei prezzi al consumo, la principale voce di inflazione.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 13 febbraio
La Svizzera pubblicherà i dati ufficiali sui prezzi alla produzione, un indicatore chiave dell’inflazione dei prezzi al consumo.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la voce principale dell’attività economica. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione, sulle scorte delle imprese e sulle scorte di greggio.
Giovedì 14 febbraio
Gli Stati Uniti produrranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 15 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati sull’attività del comparto manifatturiero nello stato di New York e sulla produzione industriale, mentre l’Università del Michigan rilascerà i dati settimanali sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9200 giovedì, il massimo dal 30 gennaio, successivamente il cambio è sceso a 0,9170 alla chiusura di venerdì, in calo dello 0,87% sulla settimana.
Supporto a 0,9064, minimo di giovedì e resistenza a 0,9226, massimo del 30 gennaio.
Il dollaro è salito contro il franco svizzero in pressione dopo le dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi, il quale ha affermato giovedì che la banca monitorerà gli sviluppi dei mercati per vedere se l’euro più forte avrà degli effetti sulle previsioni di inflazione.
L’euro ha terminato la settimana al minimo di un mese contro il franco svizzero, con EUR/CHF in calo a 1,2256, l’1,12% in meno rispetto alla settimana.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha affermato che i recenti apprezzamenti dell’euro riflettono un ritorno della fiducia degli investitori nella zona euro, aggiungendo che il tasso di cambio non è un target della politica.
Durante la conferenza stampa a conclusione del vertice, Draghi ha dichiarato che la debolezza economica nella zona euro continuerà per tutta la prima parte del 2013, aggiungendo che l’economia dovrebbe iniziare la ripresa “più in là” nel corso dell’anno.
La BCE ha lasciato i tassi di interesse allo 0,75% giovedì, in linea con le aspettative dei mercati.
La Banca Nazionale Svizzera ha mostrato che le riserve di valuta estera sono scese per il quarto mese consecutivo a gennaio, scendendo a 427,04 miliardi dai 427,19 miliardi di dicembre.
Le riserve in valuta estera della Banca Nazionale Svizzera sono osservate poiché mostrano quanto la banca centrale sia spendendo per mantenere il tasso di cambio fisso di 1,20 euro impostato a settembre 2011.
Un secondo report ha mostrato che l’indice della fiducia dei consumatori in Svizzera SECO è migliorato a meno 6 a gennaio da meno 17 nel mese precedente, superando le aspettative di una lettura a meno 14.
Negli Stati Uniti i dati di venerdì hanno mostrato che il deficit commerciale si è ristretto più del previsto a dicembre, al minimo da gennaio 2010, alimentando le aspettative che la crescita del quarto trimestre potrà essere rivista al rialzo, dopo i dati della settimana scorsa che hanno mostrato che l’economia si è contratta al tasso annuo dello 0,1%.
Il Dipartimento del Commercio USA ha dichiarato che il deficit commerciale si è ristretto a 38,5 miliardi di dollari, dai 48,6 miliardi di dollari di novembre, contro le aspettative di un deficit di 46,0 miliardi di dollari.
Nella prossima settimana gli investitori i dati USA sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia degli investitori; al centro dell’attenzione anche i dati della zona euro sul quarto trimestre.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì poiché non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 12 febbraio
La Svizzera pubblicherà i dati ufficiali sull’inflazione dei prezzi al consumo, la principale voce di inflazione.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 13 febbraio
La Svizzera pubblicherà i dati ufficiali sui prezzi alla produzione, un indicatore chiave dell’inflazione dei prezzi al consumo.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la voce principale dell’attività economica. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione, sulle scorte delle imprese e sulle scorte di greggio.
Giovedì 14 febbraio
Gli Stati Uniti produrranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 15 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati sull’attività del comparto manifatturiero nello stato di New York e sulla produzione industriale, mentre l’Università del Michigan rilascerà i dati settimanali sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.