Investing.com – Lo yen è salito contro l’euro e contro il dollaro lo scorso venerdì, in seguito alle dichiarazioni sui bruschi cali della moneta da parte del ministro delle finanze giapponese.
Il cambio USD/JPY ha toccato 94,05 mercoledì, il massimo dal maggio 2010; successivamente il cambio si è attestato a 92,69 venerdì, in calo dello 0,99% sulla giornata ma in salita dello 0,59% sulla settimana.
Supporto a 91,59, minimo del 2 febbraio e resistenza a breve termine a 94,05, massimo di mercoledì e di due anni e mezzo.
Lo yen è salito contro il dollaro e contro lo yen, in seguito alle dichiarazioni del ministro delle finanze giapponese Taro Aso, il quale ha affermato che il dollaro è “salito bruscamente al livello di 90 yen, in maniera del tutto imprevista”.
Le dichiarazioni hanno acceso i timori sulla consapevolezza del governo nipponico circa i bruschi cali segnati dallo yen, tuttavia la valuta è rimasta sotto pressione, con le aspettative verso ulteriori misure di allentamento monetario.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo le dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi, il quale ha affermato giovedì che la banca monitorerà gli sviluppi dei mercati per vedere se l’euro più forte avrà degli effetti sulle previsioni di inflazione.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha affermato ieri che i recenti apprezzamenti dell’euro riflettono un ritorno della fiducia degli investitori nella zona euro, aggiungendo che il tasso di cambio non è un target della politica.
Negli Stati Uniti i dati di venerdì hanno mostrato che il deficit commerciale si è ristretto più del previsto a dicembre, al minimo da gennaio 2010, alimentando le aspettative che la crescita del quarto trimestre potrà essere rivista al rialzo, dopo i dati della settimana scorsa che hanno mostrato che l’economia si è contratta al tasso annuo dello 0,1%.
Il Dipartimento del Commercio USA ha dichiarato che il deficit commerciale si è ristretto a 38,5 miliardi di dollari, dai 48,6 miliardi di dollari di novembre, contro le aspettative di un deficit di 46,0 miliardi di dollari.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati in Giappone sul quarto trimestre, nonché i dati USA sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia degli investitori, insieme all'esito del vertice di politica della BoJ.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 11 febbraio
I mercati in Giappone e Cina saranno chiusi per feste nazionali.
Martedì 12 febbraio
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 13 febbraio
Il Giappone pubblicherà i dati sull’attività del settore terziario, un indicatore chiave della situazione economica.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la voce principale dell’attività economica. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione, sulle scorte delle imprese e sulle scorte di greggio.
Giovedì 14 febbraio
Il Giappone pubblicherà i dati preliminari sul prodotto interno lordo, l’indicatore principale dell’attività economica ed il principale metro di misura dello stato di salute di un’economia.
La Banca del Giappone annuncerà il tasso di interesse di riferimento. L’annuncio sarà seguito dal comunicato ufficiale della banca, che contiene un punto di vista interno sulle condizioni economiche attuali. Dopo l’annuncio la banca centrale terrà inoltre una conferenza stampa per discutere la decisione di politica monetaria.
Gli Stati Uniti produrranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 15 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati sull’attività del comparto manifatturiero nello stato di New York e sulla produzione industriale, mentre l’Università del Michigan rilascerà i dati settimanali sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.
Il cambio USD/JPY ha toccato 94,05 mercoledì, il massimo dal maggio 2010; successivamente il cambio si è attestato a 92,69 venerdì, in calo dello 0,99% sulla giornata ma in salita dello 0,59% sulla settimana.
Supporto a 91,59, minimo del 2 febbraio e resistenza a breve termine a 94,05, massimo di mercoledì e di due anni e mezzo.
Lo yen è salito contro il dollaro e contro lo yen, in seguito alle dichiarazioni del ministro delle finanze giapponese Taro Aso, il quale ha affermato che il dollaro è “salito bruscamente al livello di 90 yen, in maniera del tutto imprevista”.
Le dichiarazioni hanno acceso i timori sulla consapevolezza del governo nipponico circa i bruschi cali segnati dallo yen, tuttavia la valuta è rimasta sotto pressione, con le aspettative verso ulteriori misure di allentamento monetario.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo le dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi, il quale ha affermato giovedì che la banca monitorerà gli sviluppi dei mercati per vedere se l’euro più forte avrà degli effetti sulle previsioni di inflazione.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha affermato ieri che i recenti apprezzamenti dell’euro riflettono un ritorno della fiducia degli investitori nella zona euro, aggiungendo che il tasso di cambio non è un target della politica.
Negli Stati Uniti i dati di venerdì hanno mostrato che il deficit commerciale si è ristretto più del previsto a dicembre, al minimo da gennaio 2010, alimentando le aspettative che la crescita del quarto trimestre potrà essere rivista al rialzo, dopo i dati della settimana scorsa che hanno mostrato che l’economia si è contratta al tasso annuo dello 0,1%.
Il Dipartimento del Commercio USA ha dichiarato che il deficit commerciale si è ristretto a 38,5 miliardi di dollari, dai 48,6 miliardi di dollari di novembre, contro le aspettative di un deficit di 46,0 miliardi di dollari.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati in Giappone sul quarto trimestre, nonché i dati USA sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia degli investitori, insieme all'esito del vertice di politica della BoJ.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 11 febbraio
I mercati in Giappone e Cina saranno chiusi per feste nazionali.
Martedì 12 febbraio
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 13 febbraio
Il Giappone pubblicherà i dati sull’attività del settore terziario, un indicatore chiave della situazione economica.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la voce principale dell’attività economica. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione, sulle scorte delle imprese e sulle scorte di greggio.
Giovedì 14 febbraio
Il Giappone pubblicherà i dati preliminari sul prodotto interno lordo, l’indicatore principale dell’attività economica ed il principale metro di misura dello stato di salute di un’economia.
La Banca del Giappone annuncerà il tasso di interesse di riferimento. L’annuncio sarà seguito dal comunicato ufficiale della banca, che contiene un punto di vista interno sulle condizioni economiche attuali. Dopo l’annuncio la banca centrale terrà inoltre una conferenza stampa per discutere la decisione di politica monetaria.
Gli Stati Uniti produrranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 15 gennaio
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati sull’attività del comparto manifatturiero nello stato di New York e sulla produzione industriale, mentre l’Università del Michigan rilascerà i dati settimanali sul sentimento dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.