Investing.com – Il dollaro è sceso contro il yen stamane, ma continua ad aleggiare vicino al massimo di 11 mesi, con i mercati consolidatisi dopo che i dati USA di venerdì hanno visto gli investitori riesaminare le aspettative di un allentamento da parte della Federal Reserve.
Nella mattinata europea, il cambio USD/JPY ha toccato 83,04, il minimo dal 14 marzo; successivamente il cambio si è attestato a 83,13 in calo dello 0,37%.
Supporto a 82,87, massimo del 14 marzo e resistenza a 83,56, massimo della sessione.
Il dollaro si è indebolito venerdì dopo il rilascio di dati deboli sulla produzione industriale a febbraio, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,4%, insieme al deludente indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori a 74,3 sotto le aspettative di una lettura di 75.7.
Venerdì i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC è salito dello 0,4% a febbraio, in linea con le aspettative, spinto dai prezzi della benzina, ma i dati hanno dato poche indicazioni sull’inflazione.
I dati hanno spinto le speculazioni che la banca centrale statunitense possa mantenere una politica di stimolo, che potrebbe diluire il biglietto verde.
Lo yen è salito anche contro l’euro e contro la sterlina, con EUR/JPY in calo dello 0,55% a 109,33 e GBP/JPY giù dello 0,41% a 131,65.
Lo yen è rimasto sotto pressione in seguito alla decisione a sorpresa della Banca del Giappone di allentare la politica monetaria e stabilire un target di inflazione, mentre il deficit del paese ha minacciato lo status di valuta rifugio della moneta nipponica.
La scorsa settimana la BoJ non ha annunciato nessuna manovra di allentamento quantitativo, in seguito al meeting di politica monetaria, ma ha allargato il prestito alle imprese nei settori in “forte-crescita”, indicando che la banca centrale non si è spostata da una politica di allentamento.
Nella mattinata europea, il cambio USD/JPY ha toccato 83,04, il minimo dal 14 marzo; successivamente il cambio si è attestato a 83,13 in calo dello 0,37%.
Supporto a 82,87, massimo del 14 marzo e resistenza a 83,56, massimo della sessione.
Il dollaro si è indebolito venerdì dopo il rilascio di dati deboli sulla produzione industriale a febbraio, al di sotto delle aspettative per un aumento dello 0,4%, insieme al deludente indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori a 74,3 sotto le aspettative di una lettura di 75.7.
Venerdì i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPC è salito dello 0,4% a febbraio, in linea con le aspettative, spinto dai prezzi della benzina, ma i dati hanno dato poche indicazioni sull’inflazione.
I dati hanno spinto le speculazioni che la banca centrale statunitense possa mantenere una politica di stimolo, che potrebbe diluire il biglietto verde.
Lo yen è salito anche contro l’euro e contro la sterlina, con EUR/JPY in calo dello 0,55% a 109,33 e GBP/JPY giù dello 0,41% a 131,65.
Lo yen è rimasto sotto pressione in seguito alla decisione a sorpresa della Banca del Giappone di allentare la politica monetaria e stabilire un target di inflazione, mentre il deficit del paese ha minacciato lo status di valuta rifugio della moneta nipponica.
La scorsa settimana la BoJ non ha annunciato nessuna manovra di allentamento quantitativo, in seguito al meeting di politica monetaria, ma ha allargato il prestito alle imprese nei settori in “forte-crescita”, indicando che la banca centrale non si è spostata da una politica di allentamento.