Investing.com – Il dollaro ha toccato un massimo di sei mesi contro lo yen questo venerdì, con i dati migliori del previsto sull’occupazione USA e sulle nuove misure di allentamento da parte della Banca del Giappone che hanno spinto la domanda per il biglietto verde.
Il cambio USD/JPY ha toccato 80,66 venerdì, il massimo dal 27 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 80,41, alla chiusura degli scambi di venerdì, su dello 0,98% sulla settimana.
Supporto a 79,51, minimo del 31 ottobre e resistenza a breve termine a 80,66, massimo di venerdì e di sei mesi.
L’Ufficio di Statistiche sul lavoro ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 171.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, molto più del previsto aumento di 125.000. Il tasso di disoccupazione USA è salito al 7,9% lo scorso mese, dal 7,8% di settembre, con un maggiore numero di persone rientrate in forza lavoro.
I dati migliori del previsto hanno visto scendere il investitori le aspettative verso un nuovo ramo di allentamento quantitativo da parte della fender al referto, aumentando la domanda per il biglietto verde.
Il dollaro trovato supporto nell'incertezza sull'esito delle elezioni presidenziali statunitensi, con i sondaggi d'opinione ce indicano una lotta testa a testa tra il presidente Barack Obama ed il repubblicano Mitt Romney.
Gli investitori sono inoltre preoccupati dallo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da 600 miliardi di dollari tra aumento delle tasse e tagli alla spesa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio, e che potrebbe minacciare la crescita globale USA.
La BoJ ha aumentato il programma di acquisto di bond di 11 mila miliardi di yen, nei timori di previsioni economiche in peggioramento e nell’aumento della pressione della politica verso l’attuazione di misure per combattere la deflazione.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sull’esito delle elezioni presidenziali statunitensi, nonché dei vertici di politica monetaria di Banca d’Inghilterra e Banca Centrale Europea.
Saranno attesi i inoltre i maggiori sviluppi sulla gestione della crisi del debito nella zona euro.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 5 novembre
Negli Stati Uniti l’ISM (Institute of Supply Management) rilascerà i dati del governo relativi all’attività del settore terziario.
Martedì 6 novembre
Negli Stati Uniti avranno luogo le elezioni presidenziali.
Mercoledì 7 novembre
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali del governo sulle scorte di petrolio greggio.
Giovedì 8 novembre
Il Giappone rilascerà i dati sugli ordinativi di macchinari core, un indicatore della produzione industriale, nonché i dati sul conto corrente.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, la differenza in valore tra beni e servizi importati ed esportati, nonché i dati del governo sulle richieste di sussidio di disoccupazione iniziali.
Venerdì 9 novembre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati preliminari dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia.
Il cambio USD/JPY ha toccato 80,66 venerdì, il massimo dal 27 aprile; successivamente il cambio si è attestato a 80,41, alla chiusura degli scambi di venerdì, su dello 0,98% sulla settimana.
Supporto a 79,51, minimo del 31 ottobre e resistenza a breve termine a 80,66, massimo di venerdì e di sei mesi.
L’Ufficio di Statistiche sul lavoro ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 171.000 nuovi posti di lavoro ad ottobre, molto più del previsto aumento di 125.000. Il tasso di disoccupazione USA è salito al 7,9% lo scorso mese, dal 7,8% di settembre, con un maggiore numero di persone rientrate in forza lavoro.
I dati migliori del previsto hanno visto scendere il investitori le aspettative verso un nuovo ramo di allentamento quantitativo da parte della fender al referto, aumentando la domanda per il biglietto verde.
Il dollaro trovato supporto nell'incertezza sull'esito delle elezioni presidenziali statunitensi, con i sondaggi d'opinione ce indicano una lotta testa a testa tra il presidente Barack Obama ed il repubblicano Mitt Romney.
Gli investitori sono inoltre preoccupati dallo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da 600 miliardi di dollari tra aumento delle tasse e tagli alla spesa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio, e che potrebbe minacciare la crescita globale USA.
La BoJ ha aumentato il programma di acquisto di bond di 11 mila miliardi di yen, nei timori di previsioni economiche in peggioramento e nell’aumento della pressione della politica verso l’attuazione di misure per combattere la deflazione.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sull’esito delle elezioni presidenziali statunitensi, nonché dei vertici di politica monetaria di Banca d’Inghilterra e Banca Centrale Europea.
Saranno attesi i inoltre i maggiori sviluppi sulla gestione della crisi del debito nella zona euro.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 5 novembre
Negli Stati Uniti l’ISM (Institute of Supply Management) rilascerà i dati del governo relativi all’attività del settore terziario.
Martedì 6 novembre
Negli Stati Uniti avranno luogo le elezioni presidenziali.
Mercoledì 7 novembre
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali del governo sulle scorte di petrolio greggio.
Giovedì 8 novembre
Il Giappone rilascerà i dati sugli ordinativi di macchinari core, un indicatore della produzione industriale, nonché i dati sul conto corrente.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, la differenza in valore tra beni e servizi importati ed esportati, nonché i dati del governo sulle richieste di sussidio di disoccupazione iniziali.
Venerdì 9 novembre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati preliminari dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia.