Investing.com – La sterlina estende le perdite di oggi contro il dollaro, la richiesta valuta rifugio è stata supportata dai timori per la crescita dell’economia mondiale, e dall’incertezza sull’accordo del debito greco.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio GBP/USD è sceso a 1,5758, il minimo della sessione dal 24 febbraio; il cambio successivamente si è attestato 1,5788, in calo dello 0,48%.
Supporto a 1,5721, minimo del 24 febbraio e resistenza a 1,5881, massimo di della sessione.
La zona euro ha prodotto i dati rivisti sul PIL del 4° trimestre, che mostrano una contrazione dello 0,3%, in linea con le aspettative e con la precedente stima.
Il PIL annuo si è contratto ad un tasso dello 0,7%, in linea con le aspettative e con la precedente stima.
I dati hanno alimentato ulteriormente i timori sulla crescita mondiale, facendo seguito alle dichiarazioni del Premier Cinese Wen Jiabao, il quale ha affermato che il governo avrà come target un espansione del 7,5% per il 2012, il target più basso degli ultimi 8 anni.
Intanto i mercati restano cauti, in vista della scadenza dell’8 marzo fissata per i titolari dei bond per firmare all’accordo di swap di 160 miliardi di debito, una condizione necessaria ad Atene per il fondo di salvataggio di 130 miliardi di euro recentemente approvato.
Stamane il ministro delle finanze Greco, Evangelos Venizelos, ha richiesto ai creditori del settore privato di aderire con urgenza allo swap del debito, avvertendo che si trattava della migliore offerta disponibile.
Nel Regno Unito un report del British Retail Consortium ha mostrato che le vendite totali sono salite ad un tasso annuo del 2,3% a febbraio dopo un aumento del 2,1% nel mese precedente.
Tuttavia, il report ha dichiarato che le vendite “like-for-like”, vale a dire al netto delle aperture e chiusur, sono scese dello 0,3% su base annua a febbraio, dopo il medesimo calo a gennaio.
La sterlina è rimasta pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,01% a 0,8330.
Sempre oggi, la Halifax Bank of Scotland ha affermato in un rapporto, che il suo indice dei prezzi delle abitazioni è sceso dello 0,5% a febbraio, dopo l’aumento dello 0,6% a gennaio, continuando la serie di dati altalenanti dello scorso anno.
Nel pomeriggio degli scambi europei, il cambio GBP/USD è sceso a 1,5758, il minimo della sessione dal 24 febbraio; il cambio successivamente si è attestato 1,5788, in calo dello 0,48%.
Supporto a 1,5721, minimo del 24 febbraio e resistenza a 1,5881, massimo di della sessione.
La zona euro ha prodotto i dati rivisti sul PIL del 4° trimestre, che mostrano una contrazione dello 0,3%, in linea con le aspettative e con la precedente stima.
Il PIL annuo si è contratto ad un tasso dello 0,7%, in linea con le aspettative e con la precedente stima.
I dati hanno alimentato ulteriormente i timori sulla crescita mondiale, facendo seguito alle dichiarazioni del Premier Cinese Wen Jiabao, il quale ha affermato che il governo avrà come target un espansione del 7,5% per il 2012, il target più basso degli ultimi 8 anni.
Intanto i mercati restano cauti, in vista della scadenza dell’8 marzo fissata per i titolari dei bond per firmare all’accordo di swap di 160 miliardi di debito, una condizione necessaria ad Atene per il fondo di salvataggio di 130 miliardi di euro recentemente approvato.
Stamane il ministro delle finanze Greco, Evangelos Venizelos, ha richiesto ai creditori del settore privato di aderire con urgenza allo swap del debito, avvertendo che si trattava della migliore offerta disponibile.
Nel Regno Unito un report del British Retail Consortium ha mostrato che le vendite totali sono salite ad un tasso annuo del 2,3% a febbraio dopo un aumento del 2,1% nel mese precedente.
Tuttavia, il report ha dichiarato che le vendite “like-for-like”, vale a dire al netto delle aperture e chiusur, sono scese dello 0,3% su base annua a febbraio, dopo il medesimo calo a gennaio.
La sterlina è rimasta pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,01% a 0,8330.
Sempre oggi, la Halifax Bank of Scotland ha affermato in un rapporto, che il suo indice dei prezzi delle abitazioni è sceso dello 0,5% a febbraio, dopo l’aumento dello 0,6% a gennaio, continuando la serie di dati altalenanti dello scorso anno.