Investing.com – La Banca centrale europea “non ha il potere di proibire o regolamentare” il Bitcoin e in genere le criptovalute. Così il presidente della Bce Mario Draghi si è espresso ieri sulle criptovalute rispondendo ad una domanda rivoltagli da un parlamentare durante il suo intervento al Parlamento europeo.
“Dobbiamo chiederci quali effetti le criptovalute abbiano sull’economia”, ha aggiunto, spiegando che “la Bce non ha ancora discusso l’eventuale impatto delle monete virtuali (Bitcoin incluso).
Le parole di Draghi non sono state le prime spese dal presidente della Bce sulle valute virtuali. Infatti, nel corso dello “Youth Dialogue” che si è svolto lo scorso 22 settembre presso il Trinity College di Dublino, Draghi aveva risposto ad una domanda di uno studente relativa alla Blockchain e se questa potesse avere un futuro nella politica monetaria della Bce.
“Noi in Bce stiamo seguendo questa evoluzione”, sono state le parole di risposta di Draghi, aggiugendo che “questa tecnologia non è ancora matura per poter essere considerata nelle politiche monetarie della Bce o come sistema di pagamento”.
La parola “tecnologia” è stata interpretata da alcuni investitori come una sorta di “apertura” possibilista da parte delle autorità centrali e questo ha spinto il prezzo del Bitcoin (BitfinexUSD) verso i 4 mila dollari.
In passato Draghi aveva accolto criticamente la decisione dell’Estonia di lanciare una propria criptovaluta nazionale chiamata “estcoin”, affermando che “nessuno stato membro può introdurre la sua propria moneta”, in quanto l’unica valuta dei paesi aderenti all’euro è proprio l’euro.
Non solo Draghi aveva parlato delle monete virtuali. Vitor Constancio, infatti, aveva affermato che le criptovalute sono “pura speculazione” per poi compararle alla “tulipanomania” del 17° secolo che portò ad una bolla mondiale partendo dall’Olanda.