LONDRA (Reuters) - I mercati forex riprendono fiato stamani, dopo alcune sessioni altalenanti, mentre gli investitori cercando di interpretare gli ultimi sviluppi nell'Europa dell'est, nel mezzo di una crisi sempre più pesante in Ucraina.
Mentre si teme un'invasione russa su larga scala dell'Ucraina, il dollaro neozelandese è salito dello 0,52% dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha aumentato i tassi d'interesse, annunciando che potrebbe essere necessaria un'ulteriore stretta.
L'euro è poco mosso intorno a 1,1325 dollari, la sterlina è stabile intorno a 1,3593 dollari. Anche lo yen e il franco svizzero, considerati asset sicuri, sono praticamente invariati.
Un dollaro statunitense vale circa 115 yen - con il biglietto verde che è salito costantemente durante la notte dal suo minimo di quasi tre settimane a 114,48 segnato lunedì - e 0,9204 franchi, dopo un rally notturno dello 0,63%.
L'indice del dollaro, che misura la forza della divisa Usa contro sei dei principali peer, resta in area 96,00, segnalando un frazionale ribasso.
"Nonostante le sanzioni alla Russia, la reazione del FX è stata abbastanza contenuta", osserva Carol Kong di Commonwealth Bank of Australia.
I prezzi elevati dell'energia, in parte risultato della situazione in Ucraina, e delle altre materie prime aiutano il dollaro australiano a salire fino a 0,7241 dlr, livello più alto in quasi due settimane.
(Versione italiana Valentina Consiglio, editing Stefano Bernabei)