Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro schizza negli scambi europei di questo giovedì, proseguendo il suo incessante rialzo nelle aspettative di ulteriori pesanti aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve, dopo la pubblicazione degli ultimi dati sull’inflazione.
Alle 09:15 CEST, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,6% a 108,430, poco meno del picco di due decenni di 108,560 segnato a inizio settimana.
I rialzi sono arrivati dopo il dato di ieri sull’indice IPC USA di giugno, balzato del 9,1% su base annua, arrivando ad un nuovo massimo di quattro decenni.
E questo alimenta le aspettative che la Fed possa alzare i tassi di ben 100 punti base in occasione della riunione di questo mese, anziché i 75 bps previsti.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,4% a 1,0017, dopo essere brevemente sceso sotto la parità ieri per la prima volta dalla fine del 2002.
La Commissione Europea dovrebbe annunciare le nuove previsioni economiche nel corso della seduta e dovrebbe tagliare la stima sul PIL per il 2022 e 2023, in base ad una bozza vista da Bloomberg, tra la guerra in Ucraina, l’impennata dei prezzi e il pericolo di una carenza di energetici in inverno.
La coppia USD/JPY sale dell’1% a 138,72, a livelli che non si vedevano dal settembre 1998, in scia al rendimento dei Treasury a 2 anni USA arrivato al 3,1964%, superando il rendimento dei decennali pari al 2,9340%.
Il cambio USD/CAD va su dello 0.4% a 1,3018, dopo che la Banca del Canada ieri ha sorpreso i mercati con un aumento dei tassi da un punto percentuale, ritenendo necessario alzare preventivamente i tassi di interesse per contrastare l’inflazione.
Il cambio AUD/USD scende a 0,6759, la coppia NZD/USD va giù dello 0,3% a 0,6115, mentre il cambio USD/CNY sale dello 0,3% a 6,7411.