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Il dollaro sale; l'inflazione statunitense è l'obiettivo principale della settimana

Pubblicato 12.09.2023, 09:12
© Reuters.
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Investing.com - Il dollaro statunitense è salito nei primi scambi europei di martedì, invertendo alcune delle forti perdite della sessione precedente, mentre gli operatori rivedevano le loro posizioni prima dei dati che mostravano un potenziale aumento dell'inflazione statunitense.

Alle 03:10 ET (07:10 GMT), il Dollar Index, che tiene traccia del biglietto verde rispetto a un paniere di altre sei valute, ha registrato un aumento dello 0,1% a 104,332, dopo essere sceso dello 0,5% nella sessione precedente, ritirandosi dal massimo di sei mesi della scorsa settimana di 105,15.

Il comunicato sull'inflazione degli Stati Uniti è al centro dell'attenzione

L'attenzione del mercato valutario questa settimana si concentra sul sito dati sull'inflazione al consumo degli Stati Uniti, previsto per mercoledì, che dovrebbe dare il tono alla riunione della Federal Reserve della prossima settimana.

Si prevede che banca centrale manterrà i tassi fermi a settembre, ma i segnali che l'inflazione si sta dimostrando appiccicosa potrebbero spingere a un altro rialzo prima della fine dell'anno.

"Il FOMC è già entrato nel periodo di blackout pre-riunione, ma le ultime indicazioni indicavano chiaramente una pausa a settembre. L'inflazione può far cambiare idea ai policymaker? Probabilmente dovrebbe essere un dato materialmente più forte del previsto, ma dal punto di vista del cambio, ci aspettiamo che il passaggio rialzista al dollaro si faccia sentire comunque", hanno detto gli analisti di ING in una nota.

La crescita dei salari nel Regno Unito rimane elevata

GBP/USD Il tasso di cambio del Regno Unito è rimasto sostanzialmente invariato a 1,2505, mentre i trader hanno analizzato gli ultimi dati sull'occupazione nel Regno Unito.

Il tasso di disoccupazione britannico è salito al 4,3% nei tre mesi fino a luglio dal 4,2% del mese precedente, il massimo dai tre mesi fino a settembre 2021, con il mercato del lavoro che mostra segni di raffreddamento.

Tuttavia, nei tre mesi fino a luglio salari, esclusi i bonus ha registrato un aumento del 7,8% rispetto all'anno precedente - il tasso più rapido da quando sono iniziate le registrazioni nel 2001 - facendo aumentare la pressione su Banca d'Inghilterra per un ulteriore inasprimento della politica monetaria.

La politica della BOE, Catherine Mann, ha avvertito lunedì che è troppo presto per smettere di alzare i tassi e si prevede che la banca centrale aumenterà di altri 25 punti base.

I responsabili politici della BCE hanno una decisione difficile

EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,0732, dopo che il sito Inflazione spagnola ha registrato, come previsto, un aumento del 2,6% su base annua, in aumento rispetto al 2,3% del mese precedente.

Il Banca Centrale Europea si riunisce giovedì e, dopo aver aumentato i tassi in ognuna delle ultime nove riunioni, i responsabili politici stanno ora discutendo se aumentare nuovamente il tasso di deposito, al 4%, o se fare una pausa.

L'inflazione rimane al di sopra dell'obiettivo, ma la crescita nella regione sta rallentando e gli ultimi dati di Sentimento economico tedesco ZEW, attesi per martedì, dovrebbero mostrare un deterioramento della fiducia nell'economia dominante dell'eurozona.

Lo yen si stabilizza dopo i commenti di Ueda

USD/JPY Lo yen è salito dello 0,2% a 146,87, cedendo parte dei forti guadagni della sessione precedente grazie ai commenti del governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda, che ha affermato che la fine dei tassi di interesse negativi della BOJ potrebbe essere vicina.

Uno scenario del genere sarebbe di buon auspicio per lo yen, ma la valuta continua a subire forti perdite nel corso dell'anno, soprattutto a causa dell'aumento del divario tra i tassi di interesse locali e quelli internazionali.

Lo yuan cinese si stabilizza, ma rimangono dubbi sulla crescita economica

USD/CNY Lo yuan è salito dello 0,1% a 7,2924, rimanendo al di sopra dei minimi di 16 anni di venerdì, dopo che la banca centrale cinese ha lanciato una serie di forti valori medi giornalieri.

Detto questo, rimangono dubbi sulla forza della ripresa del Paese dopo il colpo della COVID, con un sondaggio Reuters che prevede ora una crescita del PIL del 5% nel 2023. Questo dato è in linea con le previsioni ufficiali della Cina, ma inferiore alle previsioni delle banche d'investimento.

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