Investing.com -- Il dollaro statunitense ha trovato sostegno dall'inizio della settimana, mentre i rendimenti obbligazionari sono aumentati marginalmente e lo slancio dei mercati azionari è rallentato. Nonostante i dati economici statunitensi siano positivi, si prevede che i rendimenti dei Treasury continueranno a salire nel breve termine, il che porta allo scetticismo circa un ulteriore indebolimento del dollaro prima della fine di maggio.
La situazione in Iran ha avuto un effetto limitato sui mercati globali. Non c'è stato un chiaro impatto sui prezzi delle materie prime, che di solito sono i primi a riflettere qualsiasi cambiamento geopolitico significativo.
Gli eventi economici di oggi comprendono la pubblicazione dell'indice non manifatturiero della Fed di Filadelfia e gli interventi di vari membri del Federal Open Market Committee (FOMC), come Christopher Waller, John Williams, Raphael Bostic e Tom Barkin. Le aspettative del mercato per un allentamento della Federal Reserve entro la fine dell'anno si sono leggermente ridotte a 42 punti base. Tuttavia, non si prevedono variazioni significative nei prezzi degli OIS (Overnight Index Swap) fino alla pubblicazione dell'indice dei prezzi PCE (Personal Consumption Expenditures) core degli Stati Uniti il 31 maggio.
Le prospettive sul dollaro rimangono neutre per i prossimi giorni, con una leggera inclinazione verso potenziali guadagni. Indicatori economici chiave come l'indice dei prezzi al consumo (CPI) in Canada, Regno Unito e Giappone, nonché l'indice dei responsabili degli acquisti (PMI) nell'eurozona, potrebbero causare variazioni tra le valute del Gruppo dei Dieci (G10), con il dollaro che potrebbe non stabilire una tendenza definitiva questa settimana. Inoltre, è in programma una riunione politica in Nuova Zelanda, dove l'assenza di segnali dovish potrebbe sostenere il dollaro neozelandese (NZD). Parallelamente, si prevedono rischi di rialzo per il tasso di cambio USD/JPY nel breve termine.
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