Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro torna sui livelli di inizio anno martedì, continuando a beneficiare del suo status di asset 'safe-heaven'. Gli investitori sono infatti preoccupati per l'aumento di casi Covid, che potrebbe costringere i governi a rivedere le riaperture ostacolando il cammino della ripresa economica.
Al momento, l'Indice del Dollaro, che replica il biglietto verde contro un paniere di altre sei valute, è stato scambiato in rialzo dello 0,12% a 93, salendo a livelli di febbraio scorso, con EUR/USD in calo dello 0,2% a 1,1774, dopo i minimi di inizio aprile toccati durante la sessione asiatica.
USD/JPY è aumentato dello 0,2% a 109,66, GBP/USD perde lo 0,2% a 1,3643, dopo essere sceso al livello più basso dall'inizio di febbraio nella sessione precedente , mentre l'AUD/USD sensibile al rischio è sceso dello 0,35% a 0,7317, sui minimi di otto mesi.
La variante delta, la più contagiosa tra i ceppi Covid, è ora la più diffusa a livello mondiale, portando ad un forte un aumento dei casi di coronavirus in tutta l'Asia e anche in alcune parti dell'Europa. Negli Stati Uniti, Il numero medio di nuovi casi giornalieri di Covid-19 negli Stati Uniti è triplicato negli ultimi 30 giorni, secondo un'analisi dei dati Reuters, superando i 30.000 nel fine settimana.
"I timori che la variante delta rallenterà, o addirittura invertirà, gli sforzi di recupero stanno indebolendo l'appetito di rischio", ha affermato Marc Chandler, Chief Market Strategist presso Bannockburn Global Forex.
Altrove, l'USD/CNY è sceso leggermente a 6,4872 dopo che la banca centrale cinese ha mantenuto invariato il tasso di prestito di riferimento mensile martedì. Prima dell'annuncio, erano aumentate le aspettative per un taglio dopo un la revisione al ribasso dei requisiti di riserva bancaria (RRR) all'inizio di luglio.
La mossa della PBoC ha sollevato i dubbi sull'equilibrio della liquidità del sistema bancario cinese, mentre secondo molti economisti è stata una misura per combattere il rallentamento economico, dopo che il PIL cinese ha rallentato al 7,9% nel secondo trimestre sulle attese del +8,1%.
Lato euro, sale l'attesa giovedì per l'incontro politico della Banca centrale europea, il primo in cui la banca dovrà discutere come attuare la sua nuova strategia e dove verrà delineata la nuova forward guidance.
“Sono in arrivo decisioni interessanti sul tapering sia dalla Fed che dalla BCE. Troviamo che la portata per una riduzione aggressiva degli acquisti è maggiore per la Fed rispetto alla BCE e quindi vediamo un USD più forte sulla carta", hanno affermato gli analisti di Nordea.