La Banca Nazionale Svizzera (SNB) potrebbe intraprendere un ciclo prolungato di allentamento monetario a causa del rallentamento inaspettato dell'inflazione in Svizzera e della forza del franco svizzero, secondo un rapporto di Gavekal Research.
L'inflazione in Svizzera è scesa all'1,1% su base annua ad agosto, in calo dall'1,3% di luglio e al di sotto dell'1,2% previsto. Questo sviluppo suggerisce che l'inflazione del terzo trimestre sarà significativamente inferiore all'1,5% proiettato dalla SNB.
La SNB aveva precedentemente permesso l'apprezzamento del franco per contrastare l'inflazione importata durante l'impennata inflazionistica globale del 2022-23.
Tuttavia, con l'inflazione ora al di sotto dell'obiettivo della SNB e la tendenza inflazionistica globale in diminuzione, crescono le preoccupazioni che questa strategia possa danneggiare gli esportatori e spingere l'economia verso un ciclo deflazionistico.
Da gennaio a maggio, il tasso di cambio effettivo nominale del franco svizzero è diminuito del 6%, ma questa tendenza si è invertita negli ultimi tre mesi, con tutte le perdite annullate.
Di conseguenza, il tasso di cambio effettivo reale del franco ha raggiunto un picco ciclico, indicando una perdita di competitività internazionale.
L'impatto del forte franco svizzero è evidente nel contributo inflazionistico dei beni nazionali e importati.
Il contributo dei beni nazionali è rimasto stabile intorno a 1,5 punti percentuali, mentre il contributo dei beni importati è stato negativo per oltre un anno, raggiungendo un nuovo massimo ciclico di -0,4 punti percentuali ad agosto.
Gli esportatori svizzeri stanno subendo la pressione della forza del franco. Il più grande gruppo di lobby manifatturiero del paese ha chiesto alla SNB di fornire sollievo, poiché i membri faticano a competere nei mercati esteri.
Di conseguenza, la SNB ha già ridotto il tasso di riferimento due volte, dall'1,75% all'1,25%, e si prevedono ulteriori tagli al di sotto dell'1%.
La SNB potrebbe anche aumentare i suoi acquisti di valuta estera per contrastare l'apprezzamento del franco. Sebbene sia diventata un acquirente netto di valuta estera solo nel primo trimestre del 2024, con acquisti per 800 milioni di franchi svizzeri, c'è il potenziale per un significativo aumento dell'attività, considerando la media trimestrale storica di 13 miliardi di franchi svizzeri di acquisti tra il 2011 e il 2021.
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