15 giugno (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in flessione dopo che i colloqui di ieri per evitare il default debito greco si sono conclusi senza un accordo e Wall Street ha chiuso la settimana in negativo in attesa della riunione della Fed.
Le vendite sostenute di titoli cinesi hanno poi reso il quadro più fosco. Gli investitori hanno reagito nervosamente alla notizia che l'ente di borsa cinese si appresta a regolamentare in modo restrittivo le vendite allo scoperto e il 'margin trading'.
Intorno alle 9,00 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,88%.
HONG KONG segna perdite in quasi tutti i settori. Prada lascia il 6,16% dopo i deludenti risultati del primo trimestre.
A SHANGHAI il principale indice perde attorno al 2%, appesantito dagli annunci di una stretta regolatoria sugli acquisti più speculativi e dai segnali sull'aumento del numero di Ipo. A gettare un'ombra sinistra sul mercato è intervenuto anche il suicidio di un investitore fallito.
SEUL ha chiuso in flessione vicino ai minimi da 10 settimane, in una seduta segnata dalle vendite dei titoli ritenuti più rischiosi.
SYDNEY ha recuperato in finale di seduta gran parte delle perdite di giornata, chiudendo in marginale calo. I finanziari, che avevano trascinato al ribasso gli indici, hanno rimbalzato nel pomeriggio. Tra le principali banche, NAB e CBA hanno guadagnato rispettivamente lo 0,8% e lo 0,6%.
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