LONDRA (Reuters) - Le quotazioni del greggio arretrano dai massimi dei quattro mesi toccati venerdì mentre i dubbi del mercato sulla possibilita che si raggiunga un accordo su un taglio significativo alla produzione allentano le speculazioni rialziste alimentando qualche realizzo.
"I prezzi sono in calo su prese di profitto da parte degli investitori speculativi che avevano incrementato le posizioni lunghe in largo anticipo ad ottobre. Questi stessi hanno maggiori dubbi sui tagli promessi alla produzione Opec", dice Carsten Fritsch, analista sulle commodity a Commerzbank.
I Paesi Opec prevedono di concordare un taglio alla produzione nel prossimo incontro di fine novembre con un obiettivo di scendere in un range tra 32,5 e 33,0 milioni di barili al giorno dall'attuale livello di 33,6 milioni.
Sulla questione è intervenuto oggi da Istanbul, nell'ambito del World Energy Congress, il ministro dell'Energia saudita Khalid al-Falih secondo cui l'Opec non dovrebbe intervenire su una riduzione dell'offerta in maniera troppo rigida.
Alcuni analisti ricordano come già in passato le annunciate intenzioni dei Paesi Opec di tagliare la produzione non siano state accompagnate da azioni concrete. Anche se si raggiungesse un accordo, dicono, non è detto che questo possa portare ad un significativo rialzo dei prezzi, visto che i tagli annunciati non sono poi così profondi, oltre ai numerosi dubbi su mosse in questa direzione da parte dei Paesi produttori rivali.
Da segnalare inoltre come al meeting di Istanbul di questa settimana non partecipano, secondo alcune fonti, i membri Opec Iran e Iraq contrariamente alle attese.
Alle 12,20 il futures sul benchmark Brent è in calo di 7 centesimi a 51,86 dollari al barile, in parziale recupero dai minimi della mattinata di 51,30 dollari.
Il futures sul greggio Usa cede 18 centesimi a 49,63 dollari al barile.